![]() Nicola Davis Secondo alcune recenti ricerche sentirsi infelici, depressi o soli potrebbe accelerare il processo di invecchiamento più del fumo o persino di alcune malattie. L'età è calcolata in genere in base alla data di nascita, ovvero “l’età cronologica”, ma esiste anche quella nota come "età biologica", basata sull'invecchiamento delle funzioni del corpo e influenzata dalla genetica, dallo stile di vita e da altri fattori. In precedenza alcuni studi avevano suggerito che quanto maggiore è l'età biologica, tanto maggiori sono il rischio di contrarre malattie e il rischio di morte.
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![]() Melissa Davey Gli psichiatri e i pediatri sostengono che è necessario e urgente indagare sul numero crescente di bambini e adolescenti che si formulano autodiagnosi su alcune condizioni neurologiche, malattie mentali e disturbi della personalità. Affermano infatti che si tratta di una tendenza indotta dai social media e dalla difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria. È uscito il mio studio psicologico su Cranach nella serie: Tra genio e follia. I grandi della pittura, con il titolo: La risalita dall'angoscia primordiale.
Di Cranach, fino all’età di trent’anni, non si sa praticamente nulla. Poi, pittore maturo, arriva a Vienna e da lì si muove verso Wittenberg, alla corte di Federico III il Saggio. Qui inizia la sua straordinaria carriera come pittore di corte e, dopo aver fatto la conoscenza di Lutero, come illustratore ufficiale della Riforma. La personalità di Cranach, la cui vita è un’apparente scalata lineare verso le vette del successo, nasconde tuttavia complessità psicologiche e inquietudini di fondo che ho cercato di esplorare nel mio studio. L’angoscia di divorazione, lo studio del mondo femminile, ricca di sfumature, di erotismo e di “pennellate interiori”, la disinvoltura nel rapporto con il potere e con le ideologie in cui si rappresenta, fanno parte di un uomo che ha saputo convogliare i propri temi interiori rendendoli universali, specchio in cui i contemporanei si sono facilmente riconosciuti. C’è una chiave da cogliere, per risalire a questo retroscena straordinario, ed è quella che ho trovato nel tema della “risalita dal baratro delle angosce primordiali”. La follia dell’uomo normale è per l’appunto quella che gli permette di muoversi ai bordi della voragine senza mai cadervi. ![]() Nella lezione del corso che ha aperto la Sezione Clinica di Bruxelles per il 2022-2023, Alexandre Stevens ha presentato una bussola per chiarire la clinica lacaniana delle psicosi. Ecco alcuni estratti della lezione scelti da Sophie Boucquey, partecipante alla Sezione Clinica di Bruxelles. Alexander Stevens La tesi di Lacan sul caso Aimée si basa essenzialmente sull’idea di una cattura immaginaria. Dopo questo primo momento il tema delle psicosi è sviluppato nel Seminario III e ne La questione preliminare. La successiva grande articolazione di Lacan sulle psicosi verte poi intorno a Joyce, nel Seminario XXIII Le sinthome. Muoverci alternando tra questi diversi momenti ci permetterà di misurare la tensione presente sulla clinica delle psicosi tra la posizione del Lacan classico e quella del Lacan nell’ultima fase del suo insegnamento. Il fatto che Lacan presenti diverse tesi sulle psicosi non invalida le tesi precedenti con le successive, ma permette di avere diverse a prospettive di lettura. Questo rende meno rigida e più aggiornata la lettura delle psicosi. La tesi di Lacan nel Seminario Le sinthome ha successivamente permesso a Jacques-Alain Miller di sviluppare la nozione di psicosi ordinaria, che sarebbe stato difficile formulare con il Seminario III. ![]() Jacques-Alain Miller Conferenza tenuta a San Paolo, il 18 ottobre 1981 Non si può dire che il desiderio dello psicotico sia semplice, grezzo. Come qualcuno ha detto questa mattina, questo desiderio lo si riconoscerebbe proprio dove, in un primo tempo, potrebbe venir separato dal desiderio grezzo. Leggendo Schreber, non possiamo assolutamente pensare a un desiderio grezzo. Semmai a un desiderio altamente sofisticato. Schreber è particolarmente legato all'immagine di se stesso come donna: è un assemblaggio che non dà l’idea di essere grezzo anzi, piuttosto complesso. Sto provando, con un lavoro piuttosto difficile, che faccio forse per me stesso, a rompere un po’ alla volta il sintagma cristallizzato dell'insegnamento di Lacan. Siccome questo insegnamento, nella sua articolazione, è difficile da comprendere, evidenziamo una sorta di presa d'insieme: la metafora paterna, il fallo come significante del desiderio, il godimento dell’Altro. Questi termini arrivano in blocco, e sono come segni di riconoscimento. Credo che sia necessario spezzare questi sintagmi, queste formule, e riscoprire la logica che li anima e che a volte dà origine a contraddizioni. ![]() Conferenza tenuta a San Paolo il 17 ottobre 1981 Jacques-Alain Miller Ieri sera abbiamo interrotto la conversazione perché avevamo bisogno di andare a mangiare e dormire. Ma la questione è: abbiamo davvero bisogno di mangiare e di dormire? In psicoanalisi nulla di quel che sappiamo si basa sul bisogno. Consideriamo che l’essere parlante sia fatto di desiderio. Per me è chiaro che non sono andato a cena per bisogno, ma per il desiderio di entrare in contatto con il Brasile. Quanto al sonno, è certo che si dorme per sognare. Ieri avremmo potuto continuare a parlare, ma altri desideri hanno interrotto i nostri discorsi. ![]() Gustavo Dessal Nel 1956, i sociologi americani Leon Festinger, Henry W. Riecken e Stanley Schachter hanno pubblicato un studio appassionante con il titolo When profecy fails, dedicato all'osservazione diretta di uno straordinario fenomeno di credenza collettiva. Correva l'anno 1943 quando la signora Marian Keech, residente a Lake City, provò strane sensazioni al braccio e iniziò a scrivere automaticamente l’annuncio, proveniente da esseri extraterrestri, che la Terra sarebbe stata distrutta. Da quel momento è nato un movimento con un gran numero di proseliti che non solo hanno creduto alle affermazioni della signora Keech, ma che non si sono arresi quando la data della profezia è giunta senza che nulla fosse accaduto. Il fatto che la profezia non si fosse avverata, invece di far perdere la fede a quei credenti, paradossalmente ha contribuito a rafforzarla. ![]() Eric Laurent Il desiderio dello psicoanalista e il suo rapporto con la scrittura Nel 1973 Lacan invia una lettera ai suoi allievi italiani [1] in cui propone loro di formare un gruppo dove il reclutamento proceda dall'esperienza della passe, e dove essi stessi fungano da passeurs. Precisa in questa lettera cosa intenda con l'autorizzazione particolare che consente una psicoanalisi: “Non qualsivoglia essere parlante potrebbe autorizzarsi a fare un analista. [...] Solo l'analista, non chicchessia, si autorizza da sé” [2]. Distingue quindi, nel passaggio allo psicoanalista, i soggetti che funzionano come psicoanalisti – il che rende solo probabile che ci sia psicoanalista – e la questione dell'ex-esistenza dello psicoanalista. Lacan evita con cura di evocare l'essere psicoanalista. Si attiene alla questione che ci sia psicoanalista. ![]() È girato tra i social, negli ultimi giorni, il filmato di questo violoncellista che suona Bach tra le rovine di Kiev. Un altro filmato mostra una pianista che suona Chopin nella sua casa devastata dove, miracolosamente, il pianoforte si è salvato. Per un musicista il suo strumento è la sua anima, il cui suono s'innalza al di sopra del rumore sordo dei cannoneggiamenti. Queste immagini evocano anche il momento in cui nel 1942, quando Leningrado era assediata e sotto i bombardamenti, andò in scena la settima di Šostakovič. Il teatro aveva fatto il tutto esaurito, e durante l'esecuzione la luce non venne mai spenta. Il rombo dei cannoni non aveva mai taciuto, ma nessuno del pubblico aveva lasciato la sala. C'è un eroismo dell'arte che non ha nulla da invidiare all'eroismo militare, perché si può perdere tutto, ma non la propria anima.
![]() Presentazione del dibattito tenutosi a MIlano via Zoom, per l'Istituto freudiano, il 18 febbraio 2022 Marco Focchi Abbiamo cominciato a prestare particolare attenzione nel Campo Freudiano alla questione Trans dopo il dibattito di Miller con Eric Marty, pubblicato nel numero 927 di Lacan Quotidien. È il dibattito che ci ha fatto entrare nel merito delle proposte di Judith Butler e della sua critica al binarimo sessuale. Avevamo avuto un assaggio di questi temi già con l’intervento di Paul Preciado alla 49° giornata dell’ECF, dove Preciado aveva fatto leva su temi analoghi per dare contro all’ideologia patriarcale, commettendo però l’errore prospettico di mettere la psicoanalisi e il patriarcato dallo stesso lato della frontiera. Noi sappiamo bene in realtà quanto lavoro critico è invece stato fatto nel Campo Freudiano per erodere il primato che da secoli conserva il Nome del Padre. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28, 20131 Milano tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo. Archivi
Luglio 2023
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