![]() Eric Laurent Il desiderio dello psicoanalista e il suo rapporto con la scrittura Nel 1973 Lacan invia una lettera ai suoi allievi italiani [1] in cui propone loro di formare un gruppo dove il reclutamento proceda dall'esperienza della passe, e dove essi stessi fungano da passeurs. Precisa in questa lettera cosa intenda con l'autorizzazione particolare che consente una psicoanalisi: “Non qualsivoglia essere parlante potrebbe autorizzarsi a fare un analista. [...] Solo l'analista, non chicchessia, si autorizza da sé” [2]. Distingue quindi, nel passaggio allo psicoanalista, i soggetti che funzionano come psicoanalisti – il che rende solo probabile che ci sia psicoanalista – e la questione dell'ex-esistenza dello psicoanalista. Lacan evita con cura di evocare l'essere psicoanalista. Si attiene alla questione che ci sia psicoanalista.
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![]() È girato tra i social, negli ultimi giorni, il filmato di questo violoncellista che suona Bach tra le rovine di Kiev. Un altro filmato mostra una pianista che suona Chopin nella sua casa devastata dove, miracolosamente, il pianoforte si è salvato. Per un musicista il suo strumento è la sua anima, il cui suono s'innalza al di sopra del rumore sordo dei cannoneggiamenti. Queste immagini evocano anche il momento in cui nel 1942, quando Leningrado era assediata e sotto i bombardamenti, andò in scena la settima di Šostakovič. Il teatro aveva fatto il tutto esaurito, e durante l'esecuzione la luce non venne mai spenta. Il rombo dei cannoni non aveva mai taciuto, ma nessuno del pubblico aveva lasciato la sala. C'è un eroismo dell'arte che non ha nulla da invidiare all'eroismo militare, perché si può perdere tutto, ma non la propria anima.
![]() Presentazione del dibattito tenutosi a MIlano via Zoom, per l'Istituto freudiano, il 18 febbraio 2022 Marco Focchi Abbiamo cominciato a prestare particolare attenzione nel Campo Freudiano alla questione Trans dopo il dibattito di Miller con Eric Marty, pubblicato nel numero 927 di Lacan Quotidien. È il dibattito che ci ha fatto entrare nel merito delle proposte di Judith Butler e della sua critica al binarimo sessuale. Avevamo avuto un assaggio di questi temi già con l’intervento di Paul Preciado alla 49° giornata dell’ECF, dove Preciado aveva fatto leva su temi analoghi per dare contro all’ideologia patriarcale, commettendo però l’errore prospettico di mettere la psicoanalisi e il patriarcato dallo stesso lato della frontiera. Noi sappiamo bene in realtà quanto lavoro critico è invece stato fatto nel Campo Freudiano per erodere il primato che da secoli conserva il Nome del Padre. ![]() Conferenza tenuta a San Paolo il 21 ottobre 1981 Jacques-Alain Miller “Psicoanalisi e psichiatria” è il titolo della conferenza di questa sera. Partirò da un elemento evidente: c’è una antinomia fra la posizione dello psichiatra e quella dello psicoanalista. Perché segnalare questa antinomia? Perché, prima di tutto, la domanda rivolta allo psicoanalista e quella rivolta allo psichiatra non hanno in alcun modo la stessa struttura.
Dibattito con gli psicoanalisti messicani sul tema del sintomo in psicoanalisi e sul significato della guarigione.
CPAPP Centro Psicoterapéutico Arte Psicología/psicoanálisis In occasione della fiera del libro di Torino Luciana La Stella intervista Marco Focchi a partire dal libro di Jacques-Alain Miller da lui curato, dal titolo: Campo freudiano anno zero, NeP edizioni . Video tratto dal ciclo di conferenze "Appuntamento con la pratica psicoanalitica oggi" 2020-2021
Intervento di Marco Focchi: "L'inconscio in classe" 23 aprile 2021 Coordinato da: Carmen Cuñat Sezione Clinica di Madrid (Nucep) https://nucep.com/ Conferenza tenuta a San Paolo il 16 ottobre 1981
Jacques-Alain Miller Riflettendo oggettivamente sul breve periodo che mi è possibile passare con voi – un fine settimana di stretta misura – mi sono convinto a desistere dal tenere le conferenze programmate, preferendo proporvi conversazioni più lunghe, più articolate e, allo stesso tempo, informali. Basta la scelta del termine “conversazione" per immaginare il tono e lo stile del nostro incontro. Questa è la mia prima visita in Brasile, paese di cui non conosco la lingua, così come ignoro la letteratura in lingua portoghese. Sono qui perché ho risposto a un invito del tutto speciale di Jorge Forbes. San Paolo Ritrovandomi in Brasile per la prima volta, mi è parso molto piacevole il fatto di iniziare dalla città di San Paolo, della quale conservo un ricordo davvero speciale, e dato che stiamo conversando non posso rinunciare a raccontare quel che il nome della città evoca in me. Sono rimasto con Lacan fino alla fine della sua vita. Mi sono tuttavia allontanato per tre anni dopo gli eventi del maggio ’68. In un seminario a cui non ero presente come ascoltatore Lacan, senza nominarmi, disse qualcosa che mi riguardava con particolari però sufficienti perché mi fosse riferita. Mi paragonò a San Paolo, dicendo che sarei caduto da cavallo a causa di una rivelazione politica. Una simile osservazione trasformò il corso della mia esistenza. Risalii, come San Paolo, sul cavallo lacaniano questa volta, spingendomi ancora più in là dell’apostolo. Come San Paolo mi presi l’incarico di organizzare e diffondere una verità. Nella storia del cristianesimo San Paolo è stato il portatore, l’organizzatore e il divulgatore della verità di Cristo. In questo viaggio in Argentina, e ora in Brasile, potrei anche immaginare di essere lui. Se lo dico è però per proteggermi da questa idea, e per evitare di far confusione. La verità della psicoanalisi non ha niente a che fare con la verità del Vangelo, e forse proprio per questo non è piacevole e non promette salvezza. La sala in cui ci troviamo, qui nella clinica di Jorge Forbes, è accogliente, favorisce la vicinanza e offre anche la parvenza di una certa intimità. Questo è molto utile per accorciare le distanze che ci separano, di cui non abbiamo mai avuto possibilità di parlare. Devo dire che non conosco la pratica brasiliana della psicoanalisi, mi mancano i riferimenti, e per stabilirli dovrei ascoltarvi a lungo, così da farmi un'idea coerente del vostro pensiero, e invece tocca a me parlare. Mi piacerebbe conoscere quel che vi inquieta della psicoanalisi. In cambio, parlerò di qualcosa che mi prende molto in questo momento, e che porta per me il segno della recente morte del dottor Lacan. Ana Vallejo intervista Marco Focchi, per la rivista "Consecuencias". "Presencia del analista en las instituciones y en la época." Intervista a Marco Focchi da CreativARTE - CPAPP Centro Psicoterapéutico Arte Psicología/psicoanálisis "Oggi lo psicoanalista Marco Focchi ci racconta la sua esperienza di analista in aula, iniziata negli anni '90 dove è rimasto per 20 anni. La direttrice della scuola ha richiesto uno specialista lacaniano per poter intervenire nel processo di inclusione dei bambini con autismo. È con questa esperienza che inizia un importante percorso di osservazione, di ascolto del processo dell'inconscio, manifestato da studenti, docenti, istituzione e genitori. È un riconoscimento del loro lavoro poiché è noto che non è facile essere accettati all'interno della comunità scolastica. Potrai conoscere il loro sensibile contributo. Condotto dalla psicoanalista Odette Margáin" |
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Gennaio 2023
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