di Aditya Chakrabortty
I funzionari che hanno sfondato la porta della casa di Joyce Carol Vincent volevano consegnarle un avviso di sfratto. Hanno invece trovato il suo cadavere accasciato sul divano, con la luce del televisore che ancora si rifletteva tremolante su di lei. Era il 2006, ed era rimasta lì per quasi tre anni. Il corridoio era ricoperto delle richieste di pagamento dell’affitto, da lettere di vario genere, il cibo nel frigo era scaduto da un pezzo, e intorno al suo scheletro erano ammucchiati i regali che aveva appena impacchettato, per il Natale 2003. Come Joyce sia morta rimane un mistero: non c’erano segni di violenza e di lei non beveva né si drogava. Ma la domanda più importante -– quella che fa un nodo in gola – è: com’è possibile ci siano voluti tre anni perché qualcuno si accorgesse della sua morte? Estroversa e carina, trentotto anni, aveva alcune sorelle, compagni, ex colleghi ed ex fidanzati. Le persone appartenenti a quelle cerchie sociali apparentemente l’hanno persa di vista. Il monolocale fa parte di un complesso residenziale sopra l'enorme centro commerciale a Wood Green, a nord di Londra, con migliaia di persone che gli brulicano intorno. Ma nessuno dei vicini ha riferito nulla di strano. Il corpo di Joyce era decomposto al punto da poter essere identificato solo attraverso il confronto delle impronte dentali con una foto di lei sorridente in vacanza. Il fetore era stato coperto da quello dei bidoni di spazzatura maleodoranti, e le mosche e gli insetti che sciamavano sui davanzali delle finestre erano state semplicemente ignorate.
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Conferenza di Jacques-Alain Miller e di Eric Laurent
Libreria Campus, Torino, 8 novembre 1980 MARCO FOCCHI - Lacan ha parlato della situazione della psicoanalisi in un momento storico preciso: ne ha parlato infatti nel 1956. Ora, in questi anni ’80, dopo la lettera del 5 gennaio che decreta la dissoluzione dell’ École freudienne, nuovamente si pone il problema della situazione della psicoanalisi in tutti i luoghi dove l’insegnamento di Lacan ha fatto sentire i suoi effetti: da Parigi, a Caracas, all’Italia. Jacques-Alain Miller e Eric Laurent sono tra i maggiori esponenti del direttivo della Cause freudienne, la nuova formazione da febbraio riunitasi intorno a J. Lacan. Nessuno meglio di loro può dunque illustrarci l’attuale situazione della psicoanalisi, e a loro lascio la parola, ringraziandoli di aver accolto il nostro invito. di Paola Bolgiani
Il testo sull’autismo approvato il 19 aprile 2013 e pubblicato il 1 agosto 2013 dal Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è un poderoso testo che si propone di affrontare le questioni bioetiche poste dalla “tematica dello ‘spettro autistico’”, come tema “che si pone nell’intersezione tra i due grandi temi della salute mentale e della disabilità, ritagliandolo in quelle particolari fasi della vita umana, l’infanzia e l’adolescenza, in cui le capacità mentali evolvono verso la maturità”.[1] Questo tema è stato scelto in quanto si è ritiene che l’autismo sia una condizione paradigmatica delle problematiche che riguardano in generale le cosiddette “disabilità psichiche” (categoria in cui oggi rientra in generale la malattia mentale), ed in particolare la difficoltà di creare una “sensibilità sociale” verso i diritti delle persone che ne sono portatrici. Dato che l’autismo è una condizione che riguarda l’individuo fin dall’infanzia, si considera questa tematica particolarmente sensibile per i problemi più generali legati all’integrazione sociale delle persone “disabili”. I |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28, 20131 Milano tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo. Archivi
Novembre 2024
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