Steve Connor Un nuovo studio collega una oscura prospettiva con un rischio maggiore di morte causato da malattie cardiache. Ma essere scontrosi in età avanzata può essere di aiuto. Il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende da come vedete la vita ̶ o da quale parte del letto scendete in una particolare mattina. Ma l’ottimismo o il pessimismo possono realmente influenzare la nostra salute?
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Presentiamo questo articolo come un segnale d’allarme L’apprendimento automatico è infatti il modo in cui, per così dire, le macchine imparano dall’esperienza e migliorano così le proprie prestazioni. Lo si utilizza per esempio per i problemi di riconoscimento vocale, o per insegnare a un computer a giocare a scacchi. Ma è soprattutto applicato nell’estrazione di dati – il data mining – nelle ricerche di mercato, per ricavare dai social network dati che rendono più mirate e più attagliate ai gusti del cliente le proposte commerciali. È il modo insomma in cui google cerca di capire cosa ci piace per venderci quel che ci potrebbe piacere. L’estrazione di dati si basa su algoritmi e sul riconoscimento di schemi. L’apprendimento automatico naturalmente non è assolutamente in grado di riprodurre l’apprendimento umano, ma si sta ora pensando di applicarlo al riconoscimento diagnostico della schizofrenia. C’è alla base di questo progetto la reificazione di qualcosa di eminentemente sfuggente e legato a peculiari sfumature della soggettività che gli psichiatri stessi faticano a riconoscere. Una persona con una storia clinica che si estende per l’arco di alcuni anni può ricevere diagnosi contrastanti che vanno, per lo stesso paziente, dalla schizofrenia, al disturbo bipolare, al disturbo ossessivo compulsivo. Questo non per limiti di preparazione degli psichiatri, ma perché la diagnosi è materia sfuggente e spesso opinabile, e il sistema internazionale su cui si basa, il DSM, è oggetto di contrasti e di vivaci polemiche all’interno della comunità scientifica stessa. L’idea di affidare a una macchina la definizione dello stato mentale di una persona, oltre a peccare di una visione essenzialista della patologia mentale – considerare la malattia cioè come un’entità oggettivabile – rischia di produrre le patologie che pretende di riconoscere. Sono gli incubi della fantasia di Philip Dick che rischiano di diventare realtà! di Joseph Frankel Le persone comunicano il significato attraverso quel che dicono, ma anche attraverso il modo in cui lo dicono: il tono, la scelta delle parole e la lunghezza di una frase sono tutti indizi cruciali per comprendere cosa passa per la testa di qualcuno. Quando uno psichiatra o uno psicologo esaminano una persona, ascoltano questi segnali per avere una percezione del suo stato di benessere, basandosi sull'esperienza passata per orientare il proprio giudizio. I ricercatori stanno ora applicando lo stesso criterio, con l'aiuto dell’apprendimento automatico, per fare diagnosi a persone con disturbi mentali. di Tim Adams Per quasi trent’anni Sherry Turkle, docente di psicologia sociale presso il Massachusetts Institute of Technology, ha esplorato gli effetti che i mondi digitali esercitano sul comportamento umano. I suoi libri, La vita sullo schermo, Il secondo Io e Insieme ma soli, hanno disegnato le mappe della seduzione esercitata dalle "macchine intime", dell'avanzata dei social media, delle realtà virtuali e dell’onnipresente internet, e l'effetto che queste cose hanno avuto sulla nostra cultura e sulle nostre vite. Il suo ultimo libro, La conversazione necessaria. La forza del dialogo nell'era digitale, è una chiamata alle armi per arrestare quelle che vede come le conseguenze dannose derivanti dall’utilizzo costante di e-mail, Twitter o Facebook, e in particolare per fermare l'impatto che hanno sulla famiglia, sulla nostra vita, sull'istruzione, sull’amore e sulla possibilità della solitudine. Grazie a un gran numero di colloqui effettuati e a metà della vita dedicata alla ricerca, Sherry Turkle ̶ riferendosi alla nascita, negli anni Sessanta, del movimento ambientalista ̶ suggerisce che infatuati da una vita sullo schermo piuttosto che dalla vita nel mondo reale, senza essere mai del tutto nell’una o nell’altro, siamo in una sorta di "Primavera silenziosa”*. Osserva questi effetti nel crollo di empatia tra i bambini, nelle conseguenze di interazioni familiari sempre più distratte, e in un crescente bisogno di stimoli costanti. Il suo antidoto è semplice: abbiamo bisogno di parlarci di più. Questa intervista telefonica ha avuto luogo la scorsa settimana. ROMA, 07.11.16 - Greenpeace esorta i governi riuniti per la COP22 di Marrakech ad accelerare le azioni in difesa del clima, per trasformare in azioni concrete i contenuti dell’Accordo di Parigi. Secondo l’United Nations Environment Programme (UNEP), però, il Pianeta si troverebbe a fronteggiare un aumento medio di temperatura doppio rispetto agli obiettivi stabiliti a Parigi, anche in caso tutti i Paesi dovessero confermare il proprio contributo in termini di riduzione delle emissioni. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28, 20131 Milano tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo. Archivi
Agosto 2024
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