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Di cosa si parla

L'umore e le sue ricadute sulla salute

29/11/2016

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Steve Connor
 

Un nuovo studio collega una oscura prospettiva  con un rischio maggiore di morte causato da malattie cardiache. Ma essere scontrosi in età avanzata può essere di aiuto.


Il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende da come vedete la vita  ̶ o da quale parte del letto scendete in una particolare mattina. Ma l’ottimismo o il pessimismo possono realmente influenzare la nostra salute?


Questo problema è stato il pomo della discordia per molti anni, e la questione ha generato una pletora di guide di self-help su come essere "positivi", specialmente di fronte a una malattia grave. Le prove scientifiche a sostegno di un’indole solare sono però contestate, contraddittorie e controverse.


L'ultimo studio arriva dalla Finlandia, un paese non particolarmente famoso per la sua gioia di vivere. La conclusione di questa ricerca, pubblicata la scorsa settimana su BMC Public Health, afferma che il pessimismo è associato a un accresciuto rischio di morte per malattie coronariche.


Dei 121 uomini e donne finlandesi morti per malattie coronariche durante il periodo  di follow-up dello studio, della durata di 11 anni e condotto su 2.267 partecipanti, i ricercatori hanno rilevato una significativa preponderanza del pessimismo quando lo studio è iniziato. Confrontando il quartile superiore e quello inferiore (la parte superiore e inferiore del 25%), le persone che per il pessimismo si collocavano nel quartile superiore hanno avuto un rischio 2,2 volte più elevato di morire a causa di malattie cardiache rispetto a quelle nel quartile più basso.


Questo risultato sembrava quindi sostenere l'idea che l'ottimismo è una cosa buona. Ma aspettate un attimo. C'era un tranello  ̶ perché i ricercatori hanno verificato anche l’ottimismo nello stesso gruppo di finlandesi di mezza età, e non sono riusciti a trovare alcuna associazione con una diminuzione del rischio di malattie coronariche. Allora, com’è la storia?


Ebbene, uno dei problemi riscontrati negli studi precedenti sull’ottimismo e sul pessimismo è che i due atteggiamenti sono stati per lo più considerati come  estremità opposte dello stesso spettro emozionale. Questo ha prodotto risultati contrastanti, secondo i ricercatori guidati da Mikko Pankalainen, uno psichiatra dell'ospedale Päijät-Hame a Lahti, nella Finlandia meridionale.


"Le persone non dovrebbero essere classificate come ottimiste o pessimiste,”  hanno concluso i ricercatori. "Il pessimismo sembra effettivamente essere un fattore di rischio significativo rispetto alla morte per malattie coronariche, sia negli uomini sia nelle donne, mentre l'ottimismo non appare come un fattore di protezione."


Non è la prima volta che il pessimismo viene collegato ai problemi di salute, sebbene questo studio rivendichi di essere il primo a collegarlo negativamente con le malattie coronariche. "Livelli di pessimismo alti erano stati precedentemente collegati a fattori che conducono alla morte per cause cardiache, come per esempio le infiammazioni, ma i dati che collegano il rischio di morte per malattie coronariche con l'ottimismo e il pessimismo come tratti distintivi della personalità, sono relativamente scarsi," sostiene Pankalainen.


Bisogna però sottolineare che questi studi mettono in risalto solo una concomitanza, piuttosto che una relazione di causa ed effetto. Nessuno può pretendere di sapere che essere pessimisti sia effettivamente causa di morte prematura.


I livelli di pessimismo potrebbero essere misurati "abbastanza facilmente", dice Pankalainen, chiedendo alle persone di rispondere a una serie di cupe dichiarazioni, come ad esempio: "Se qualcosa mi può andare male, sicuramente andrà così". La misurazione dell’ottimismo, invece, si basa su risposte ad affermazioni come: "Nei momenti di incertezza, solitamente mi aspetto il meglio ". Quando i ricercatori hanno condotto l’analisi statistica sui due gruppi a cui appartengono le diverse prospettive, non hanno trovato alcun legame tra il rischio di morte cardiaca e l’ottimismo.


Questo contrasta con un precedente studio sull’ottimismo, pubblicato nel 2011 su Stroke: Journal of American Heart Association. Lo studio, che misurava i livelli di ottimismo su una scala di 16 punti in un "gruppo rappresentativo" di poco più di 6.000 uomini e donne, ha rilevato che per ogni aumento di un punto di ottimismo, c’era una corrispondente diminuzione del 9% di attacchi cardiaci nel periodo di osservazione di oltre due anni.


"Il nostro lavoro suggerisce che coloro che si aspettano le cose migliori dalla vita si impegnano attivamente a favore della salute,” ha detto Eric Kim, uno degli autori di punta dell'Università del Michigan.
"L'ottimismo sembra avere un’incidenza sull’attacco cardiaco."


Ne emergeva quindi l’idea che gli ottimisti tendono a badare meglio a se stessi rispetto ai pessimisti, forse perché seguono diete migliori e svolgono maggiore attività fisica.
Nessuna tesi tuttavia afferma che l'ottimismo possa anche avere un effetto fisico sul corpo come, per esempio, stimolare il sistema immunitario. Uno studio effettuato nel 2010 negli Stati Uniti su 124 gli studenti di legge ha mostrato come la risposta immunitaria avesse alti e bassi in base all’ottimismo o al pessimismo di una persona. Anche se non sembra ci siano scappatoie al fatto che la maggior parte degli studi dimostra che essere ottimisti possa aumentare le probabilità di sopravvivenza al cancro, o possa accrescere il benessere delle persone con malattie neurodegenerative, come ad esempio il morbo di Parkinson, gli ottimisti non hanno sempre tutto dalla loro parte. C’è almeno uno studio che ha dimostrato che le persone anziane con una visione ottimistica hanno maggiori probabilità rispetto ai pessimisti di soffrire di disabilità e di morire entro il decennio successivo. Essere scontrosi in età avanzata può effettivamente giovare.


E se siete uno di quelli che vedono il bicchiere mezzo vuoto ma che, per il bene della vostra salute, cercate disperatamente di vederlo mezzo pieno, c’è una cattiva notizia proveniente da un altro studio realizzato nel 2006, il quale dimostra che impariamo ad essere positivi o negativi solo durante l'infanzia. E uno dei modi migliori per prevedere l'ottimismo di persona si rivela essere quello di verificare se questa persona è cresciuta in una famiglia con un status socio-economico alto. Chi ha detto che il denaro non è tutto?

20 Novembre 2016 

​Traduzione di Francesca Ferrarini

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