Diego Sartorio , Refettorio, Disa Editore, Milano 2020 Marco Focchi La poesia contemporanea si esercita in una scrittura che sfida il senso, lo mette a repentaglio, lo usa per rovesciarlo, per cercarne il lato contrario, o per inabissarlo. È una poesia di rigenerazione della parola, e a volte si arrampica su pareti verticali per lasciar cadere i propri termini in una catastrofe asemantica, catastrofe da cui il linguaggio deve rinascere a prescindere dalle nostre intenzioni di significato. La poesia di Diego Sartorio percorre un’altra via, cerca uno strano equilibrio tra senso e non senso, non vuole la catastrofe palingenetica, percorre il crinale che separa senso e non senso, e a tempo stesso li presenta, come due abissi in cui appaiono mostrando due facce dello Stesso.
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Intervento nel dibattito Inizi d'analisi tenutosi online il 25 settembre 2020 di Joaquín Caretti Ci interessa in questo secondo dibattito mettere in discussione l'inizio di un'analisi. Quando inizia? Come inizia? L'analista può fare qualcosa per favorirne l'inizio? C'è una differenza tra l'inizio di un'analisi e l'ingresso in essa? Quale sarebbe la funzione dei cosiddetti colloqui preliminari? Ci sono molti modi di iniziare, che sono tuttavia accompagnati da qualcosa come una costante. Questa costante, lo notiamo ogni volta, è che il soggetto è stato toccato da un disagio superiore alla sua capacità di risposta, abituale o nuova, che è diventato per lui un enigma. Il soggetto ha sperimentato l'incontro con il reale, certamente fastidioso o inquietante, che funziona come un sassolino nella scarpa o come un trauma – qualcosa che non va – e che lo porta ad alzare il telefono e a rivolgere una domanda a chi dovrebbe essere in grado di aiutarlo. La domanda è dunque sostenuta da un sintomo che sarà messo in parole nel corso dei colloqui. Possiamo dire che un'analisi inizia quando il disagio, il sintomo, diventa per il soggetto una domanda senza risposta. Il presupposto è che qualcuno debba sapere cosa gli sta succedendo: si instaura così il soggetto supposto sapere, quel che chiamiamo traslazione. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28, 20131 Milano tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo. Archivi
Agosto 2024
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