Angelina Harari - Presidente dell'Associazione mondiale di psicoanalisi L'invito di Laurent Dupont a scrivere sul tema del sogno in vista del prossimo Congresso AMP, mi porta a considerare fino a che punto, in questi tempi di crisi, ci orienti la tesi del sogno-interpreta. Sogniamo sempre nella steso modo? "Cosa sognate durante la crisi del coronavirus?” È la domanda che il New York Times ha posto ai suoi lettori la scorsa settimana (1), invitandoli a inviare i loro sogni. Con questa domanda, il quotidiano incoraggia i suoi lettori a unirsi a un destino comune che, a suo parere, dall'antica Grecia alla seconda guerra mondiale, consente ai soggetti che sognano di orientarsi e di uscire dalla routine.
0 Comments
Florencia F. C. Shanahan Psicoanalista membro dell'AMP (NLS) Non penso che l'analisi sia un puzzle, ma piuttosto un mosaico, fatto non di pezzi preesistenti per i quali ci sarebbe un posto predeterminato e la cui disposizione darebbe una buona-forma -totale, ma di pezzi, tessere che si intagliano man mano, trovando, scartando o attingendo dall'altro nel transfert, componendo un quadro che non si completa, anche se si porta a termine. di Araceli Fuentes Chiamiamo urgenza la modalità temporale che introduce il trauma. Dal punto di vista della psicoanalisi l'urgenza ha uno statuto molto diverso da quello che ha in altri discorsi, come quello medico o politico. Gli psicoanalisti, come afferma Eric Zuliani, in Hebdo blog n. 103, non considerano l'urgenza dal punto di vista della condotta, cosa che ci porterebbe a parlare di soggetti che sono in una situazione d’urgenza e di quelli che invece non lo sono. Seguendo Lacan chiamiamo urgenza quel che spinge un soggetto a rivolgersi a un analista, a fare una domanda. C'è urgenza quando i significati abituali di un soggetto sono stati lacerati dall'emergere di un reale traumatico. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28, 20131 Milano tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo. Archivi
Novembre 2024
Categorie
|