![]() Noi membri della Nueva Escuela Lacaniana di Santa Cruz de la Sierra e soci APEL (Asociacion Psicoanalitica de Estudios lacanianos) esprimiamo la nostra preoccupazione per gli eventi che stanno accadendo nel nostro paese, la Bolivia. Il disagio della civiltà ci interpreta, la nostra città si mobilita in marce pacifiche senza colori politici né bandiere di partito. I corpi parlanti scendono in strada per esprimere la loro indignazione e per cercare di cogliere qualcosa del reale. Avvertiti di quel che è strano, estraneo, ma al tempo stesso proprio, noi psicoanalisti siamo fiduciosi che nel richiamo alla non violenza e nell'invito alla parola, l’invito a dirla e ad ascoltarla, troveremo un modo più accettabile di percorrere questo tratto di storia.
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![]() La Nuova Scuola Lacaniana con sede a Santiago (NEL-Santiago) è scossa, toccata dagli eventi susseguitisi in Cile degli ultimi giorni. A volte quel che sorprende ci sta davanti agli occhi ed è necessario quell'incontro, quel risveglio, per leggere retrospettivamente ciò che non era stato riconosciuto. L'ordine in cui il Cile era sopito si è rivelato feroce, insensibile alla dignità dei cittadini al punto di ignorarli nei propri calcoli, iniquo nelle sue politiche fino al capriccio e a una vacuità retorica che potrebbe suggestionare ma non convincere. Conosciamo i dettagli di questo ordine da molto tempo e abbiamo potuto metterli in risalto questa settimana; è la rettifica soggettiva che vogliamo sottolineare. La NEL-Santiago si sveglia con il paese per dire no a quest'ordine di ferro, al modello autoritario e segregativo che impone i suoi progetti e che nei "trenta pesos" in più richiesti questa volta - giustificati con algoritmi e buoni motivi - ha reso chiara l’esazione che dissimulava. La NEL-Santiago dichiara inoltre il suo rifiuto dello stato d’eccezione – e delle sue conseguenze – decretato dal governo da sabato scorso, poiché ritiene che sia un modo per ribadire l'ordine che condiziona la libertà dei corpi di circolare, dei soggetti di decidere e la libertà d'incontro e di scambio. La banalizzazione nell'uso di parole serie come "guerra", l'indolenza nei gesti e nelle espressioni, rivelano uno smarrimento del senso politico, senso dal quale ci si attende non solo un "buon funzionamento", ma anche spazio per divergenza ed eterogeneità. La perdita dello stato di diritto è, inoltre, la perdita di una condizione minima per la psicoanalisi: la libertà di parola. Noi che facciamo parte della NEL-Santiago diamo valore a quel che Lacan chiamava a suo tempo "un nuovo piano di determinazione" nel sociale e promettiamo di non indietreggiare nello sforzo di dare spazio a questo malessere culturale e agli emergenti solidali, che intendiamo, semplicemente, come risonanza collettiva del sentimento di dignità. Mettiamo a disposizione i nostri dispositivi di Scuola e altri dispositivi da inventare per offrire un luogo all'angoscia, all'incertezza e anche al desiderio e alle iniziative mobilitate a partire da questo 19 ottobre. Cogliamo l'occasione per ringraziare i colleghi dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi (AMP), l'amato "paese della psicoanalisi" che riunisce le sue sette scuole, per le parole di preoccupazione, vicinanza e di partecipazione negli eventi recenti. 23 ottobre 2019. ![]() Patricia Bosquin-Caroz Del godimento non si può dire tutto, c'è un godimento che sfugge alla presa del linguaggio, alle parole per dirlo: il godimento femminile. Inaccessibile al sapere, certamente indicibile, può tuttavia essere avvicinato, colto, circoscritto. Ma attenzione! Se in psicoanalisi se ne può dire qualcosa, non è attraverso la forzatura della parola. Non c’è lacerazione del velo di Maya! Il pudore è necessario, perché mal denominare le cose è aggiungere infelicità al mondo e, certamente, alla miseria del soggetto. Le carenze nel sistema di assistenza per la salute mentale violano le basi dei diritti umani2/10/2019 ![]() Rob Behrens* L’atteggiamento generale verso la salute mentale può essere diventato più illuminato, ma restano serie inadeguatezze riguardo al modo in cui trattiamo i pazienti in cura psichiatrica. Dopo un’approfondita ricerca sulle disposizioni in materia di assistenza sanitaria mentale nel Regno Unito, risulta chiaro che quando il sistema s’inceppa, chi subisce il danno è il paziente. Gli intoppi sono abitualmente imputabili a tre fattori: mancanza di integrazione tra salute mentale e altri servizi sanitari; scarsità di fondi; mancanza di competenze e scarsità di personale. |
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