di Joseph Burgo Mentre mi preparo per la mia prima seduta della giornata, mi siedo al computer, accedo al mio account Skype, e rivedo il questionario compilato inviatomi via e-mail da un potenziale cliente. L'ora successiva ci sarà una prima consulenza. È mattina presto nel mio fuso orario, e sera tardi per lui. A causa della differenza di fuso orario tra Sydney, in Australia, e la costa orientale degli Stati Uniti, questo è l'unico orario compatibile per entrambi. Alle otto in punto avvio la videochiamata di Skype. Posso vedere chiaramente il viso del mio cliente, anche se l'immagine è un po’ scura. Mi dice di vivere in un appartamento che condivide con altre persone, e non vuole disturbare i suoi coinquilini a quest’ora di notte, così sta mi parlando tramite iPad dalla sua auto parcheggiata. Un lampione vicino illumina l’abitacolo dell’auto attraverso il parabrezza, quanto basta per permettermi di leggergli le espressioni del viso. Tutto sommato, è una buona prima seduta. Ci colleghiamo.
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Elisabetta Corrà - free lance per La Stampa TuttoGreen Sabato 24 settembre, Milano, Accademia di Brera. Musica assordante sparata contro le mura settecentesche della Pinacoteca; un corteo di furgoni neri a vetri oscurati ingombrano lo spiazzo antistante l’ingresso nel cortile; una squadra di guardie del corpo in smoking che sembrano appena usciti dalla pagine di Vogue piantona l’accesso al corridoio dell’Accademia da cui si accede alla Biblioteca Nazionale Braidense. Siamo nel pieno della cosiddetta “settimana della moda” e l’intero complesso asburgico della Pinacoteca e della Braidense - l’unica biblioteca della città dotata di una collezione adeguata alle esigenze di chi svolge ricerca avanzata - è sequestrato dalla sfilata di Raffaella Curiel. Il 24 settembre è successo a Milano quel che già era successo - stavolta però denunciato sulle pagine di La Repubblica - a Firenze, con l’addio al celibato a Palazzo Pitti, e a Verona, con l’arena romana affittata ad una azienda privata e ridotta a pista sul ghiaccio di 25 metri per una festa qualsiasi. Ma anche ciò che ci si aspetta, orrendamente, a Caserta, se il nuovo sovrintendente darà corso al suo progetto di far nuotare Federica Pellegrini nelle fontane della Reggia. Tutto questo lo sta denunciando dal maggio scorso il movimento Emergenza Cultura (emergenzacultura.org) che riunisce chiunque in Italia viva di cultura, sapere e patrimonio e non riesce più a tacere dinanzi alla dismissione impudica, ed alla umiliazione, dei beni del Paese. Tra i nomi più autorevoli del movimento vi è lo storico dell’arte Tomaso Montanari, che in numerosi interventi pubblici racconta da ormai qualche mese la china sconcertante in cui il patrimonio culturale e artistico del Paese è scivolato, ridotto a profitto, privatizzato, umiliato e, soprattutto, sconnesso da una qualsivoglia idea dignitosa di futuro. Perché al centro delle riflessioni di Montanari c’è il patrimonio, e che cosa è, oggi, il patrimonio? Perché la mercificazione della Braidense dovrebbe preoccuparci? E che cosa significa, infine, che i templi del sapere vengono svenduti al migliore offerente e avviliti nella loro sacralità storica? |
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Agosto 2024
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