A partire da questo post renderemo disponibile, un capitolo alla volta, il libro di Amelia Barbui e Marco Focchi Dovunque altrove, attualmente libero da diritti. Il libro contiene, in alcuni capitoli, ampi commenti e dettagliate spiegazioni di alcune parti dei seminari di Lacan che stanno uscendo attualmente in italiano, come La logica del fantasma e Da un Altro all’altro. Sono seminari in cui vengono sviluppate alcune importanti formalizzazioni logiche che costituiscono le premesse per entrare nei temi dell’ultimo insegnamento di Lacan DOVUNQUE ALTROVE I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico Amelia Barbui e Marco Focchi A Jacques-Alain Miller maestro e amico Il professore spiegava geografia: dovunque vada, questo amore insiste, nonostante i villaggi in cui mi sperdo, mi volto, chiedo strada io lo so, davvero sento che niente sulla terra cambierà quel perfetto fui contento. Milo De Angelis PARTE PRIMA PORZIA TRA PASCAL E TARSKI: COINCIDENZA DI LOGICA ED ETICA NELL‘INCONSCIO La domanda su quale fosse la ragione della scelta degli scrigni si presentò a Freud mentre stava lavorando alla stesura di Totem e tabù. Il grande mito moderno dell‘uccisione del padre primitivo prendeva consistenza in un momento in cui, dopo la defezione di Adler e nell‘imminenza di quella di Stekel, anche i rapporti con Jung, principe ereditario designato, si andavano guastando. Da nemmeno due anni erano state poste le basi istituzionali del movimento psicanalitico, e già alcuni tra i discepoli più vicini a Freud si rivoltavano contro di lui, dandogli un‘idea di quel che avrebbe dovuto pagare sul piano personale per garantire un‘assise stabile alla propria dottrina.
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Conferenza tenuta presso la ELP di Valencia il 15 giugno 2024 Marco Focchi Il seminario L'envers de la psychanalyse, nelle ultime lezioni, va sotto il segno di una ripresa del dialogo con Hegel, nella chiave in cui Hegel si è trasmesso a Lacan attraverso Kojève, e cioè attraverso un’interpretazione incentrata sulla figura della Fenomenologia dello Spirito che nella sezione sull’autocoscienza mette in scena la lotta tra servo e padrone. In un certo senso è naturale per Lacan, in questo seminario, tornare a guardare verso Hegel, verso questo Hegel della lotta di puro prestigio. Si tratta infatti del seminario dove ha costruito i quattro discorsi, e uno di questi discorsi – tutti sono importanti, ma questo è senz’altro uno dei più commentati e che ha conosciuto maggior fortuna – è il discorso del padrone. La figura del padrone nasce per l’appunto della lotta tra due autocoscienze. La lotta è un confronto nel quale la posta in gioco è il riconoscimento. Seminario tenuto presso la Escuela lacaniana di Siviglia il 20 aprile 2024 Marco Focchi Le lezioni XXIV e XXV concludono il seminario D’un Autre a l’autre. Jacques-Alain Miller ha dato un’ampia lettura di questo seminario nel suo corso del 2005-2006, collocandone la chiave interpretativa sullo sfondo di altri due seminari di Lacan: quello su L’etica e quello su L’angoscia. Di cosa si tratta in questi due seminari? Nel seminario su L’etica, Lacan isola quel che, riprendendolo da Freud, chiama das Ding, la Cosa, che è essenzialmente l’estraneo, quel che sta al cuore dell’Altro senza però possibilità di essere raggiunto. È un’estraneità originaria di cui il soggetto non può fare un’esperienza piena. Il rapporto con questa estraneità è definito da Miller come “patetico”, in senso kantiano, segnato cioè da un pathos, da una dimensione passionale. Non c’è via logica, non c’è un’articolazione logica per raggiungere il das Ding. Il rapporto con la Cosa passa attraverso un pathos e non attraverso un logos, perché la Cosa resta, in qualche modo, un fuori-significato. Con il seminario Da un Altro a all’altro siamo quindi su una sponda completamente diversa, perché Lacan rimette qui al lavoro la logica e tutto il suo sforzo consiste nel tentare una definizione logica dell’Altro. Accanto al seminario su L’etica, come ho detto, il riferimento al seminario su L’angoscia serve a Miller come punto di contrasto perché, per un verso, ne L’angoscia Lacan individua l’oggetto a a partire da presupposti corporei, se non propriamente biologici. Ne L’angoscia infatti l’oggetto a si materializza e si realizza in cinque modi, giacché ai quattro noti: orale, anale, scopico, auditivo, Lacan aggiunge il godimento fallico. Nel seminario Da un Altro all’altro invece l’oggetto è colto per via formale, ed è identificato con l’insieme vuoto. L’oggetto a è in questo caso un buco, non è niente di concreto, è una forma, anzi un enforme, come si esprime Lacan, è cioè come quello stampo che serve a mantenere in forma le scarpe, o i cappelli, tenendoli in tensione. L’oggetto a è quindi, in questo senso, quel che tiene in forma l’Altro. Per questo viene definito da Lacan come una consistenza logica: è infatti quel che fa da contraltare all’inconsistenza dell’Altro. L’inconsistenza, concetto ripreso dalla logica matematica, viene qui introdotta da Lacan per analizzare e indicare la struttura logica dell’Altro. Venerdì 5 aprile ha avuto luogo, presso la Scuola lacaniana di psicoanalisi, una serata sulla passe, nell'ambito dell'ampio dibattito che sul tema si sta svolgendo nell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi. Riportiamo l'intervento di Marco Focchi Marco Focchi Dato che da tanto tempo sono nel mondo lacaniano in Italia, sono anche un po’ la sua memoria storica. Mi sembra utile allora rievocare alcuni passaggi interessanti per i più giovani che si affacciano oggi alla nostra Scuola. Come primo punto vorrei dunque riportare un momento originario nell’esperienza della passe in Italia, collocato verso la fine degli anni ’90. Non c’era ancora la SLP, c’era il GISEP, il gruppo di studio destinato a essere preludio per la creazione della Scuola. Erano stati allora istituiti due cartelli della passe, ed io facevo parte di uno di questi. L’esperienza non durò a lungo, perché fu investita dall’onda lunga della crisi del 1998, esplosa al Congresso di Barcellona. La crisi si ripercosse in Italia nel 1999, e in quel momento l’esperienza di passe fu interrotta, perché non si era ritenuto possibile entrare nel merito di materiale confidenziale come quello analitico se veniva meno l’affectio societatis e si istaurava invece la stasis, la guerra civile. Questo ci mette di fronte al presupposto necessario per un’esperienza di passe, ovvero una stabilità della comunità analitica garantita da relazioni di fiducia reciproca. È un punto, direi, oggi per noi acquisito, anche se nessun punto è acquisito per sempre o può essere dato per scontato. Le buone relazioni vanno quindi sempre coltivate e curate. Conferenza tenuta presso l'Istituto del Buon Pastore di Bologna il 16 settembre 2023 Marco Focchi Il tema della psicosi ordinaria si presta molto bene per sviluppare un discorso ad ampio raggio sulle variazioni storiche intervenute nella clinica psicoanalitica, sulle diverse configurazioni in cui essa si definisce e si trasforma, e per altro verso sul suo aggancio a una determinata struttura che ne forma il nocciolo duro, il reale inaggirabile. Ci può poi consentire uno sguardo sull’orizzonte di tempo in cui la pratica risponde alle variazioni del simbolico determinatesi nel sociale. Credo sia per noi importante considerare l’oscillazione in cui dobbiamo mantenerci tra il nucleo pregnante che dà il carattere specifico della nostra clinica, e i mutamenti che rispondono alle molteplici lunghezze d’onda in cui si misura la comune ricezione. In altri termini: da un lato non possiamo ancorarci a una preservazione immutabile delle nostre coordinate cliniche, perché certe modalità di lettura e di intervento non sarebbero più leggibili nel nostro mondo. Non potremmo più fare come Freud che, durante una una passeggiata al Trotter, fa notare a Mahler che sua moglie ha lo stesso nome di sua madre, toccandolo così nel più profondo: l’interpretazione esplicitamente edipica si è consumata a misura del suo stesso successo, e il nucleo reale si è immunizzato rispetto alle sue parvenze edipiche. Al tempo stesso non possiamo neppure diluirci, a favore di una riconoscibilità, nell’indifferenziato che rischia di slittare verso il senso comune seguendo il vettore della minima resistenza. Presentazione della tavola rotonda tenutasi il 1 dicembre 2023 a Milano presso la sede dell'Istituto freudiano con il titolo: L'era del tossico Marco Focchi Questa sera abbiamo il piacere di avere con noi Clotilde Leguil, psicoanalista a Parigi, autrice di molti libri, l’ultimo dei quali ha come titolo: L’era del tossico. È un titolo che potrebbe fuorviare, facendo pensare che si tratti di un libro sulla droga. In realtà non è affatto un libro sulla droga, è piuttosto un libro sull’etica, e sui termini fondamentali attraverso cui si articolano i nostri desideri e i nostri piaceri nel mondo contemporaneo. Siamo abituati a pensare all’etica come all’indicazione di un modo d’agire lineare, dove dal bene viene il bene e dal male viene il male. La clinica psicoanalitica ci mette tuttavia di fronte a un Super-Io che non è più quello kantiano, imperniato sulla rinuncia, sulla massima universale che implica l’astensione da qualsiasi pathos e inclinazione personale, perché ci fa invece incontrare un Super-Io esigente, con una punta sadiana, come ha ben visto Lacan, che spinge al godimento, e che ci propone un’etica in cui bene e male s’incrociano, dal male viene il bene e dal bene viene il male, e nulla si presenta più in modo lineare. Freud aveva riconosciuto questa diversa dimensione parlando della pulsione di morte. Conferenza tenuta il 21 ottobre 2023 a Madrid presso la Escuela lacaniana de psicoanalisis Marco Focchi La prima cosa da dire, nel momento in cui s’inizia lo studio del Seminario III, è che questo seminario non dà la teoria di Lacan sulla psicosi. Il Seminario III è un grande laboratorio dove Lacan cerca, e man mano trova, i pezzi che gli serviranno per costruire la teoria della psicosi. Lungo tutto il Seminario però questi pezzi restano sparsi, manca il montaggio, e perché il montaggio diventi possibile occorre un elemento fondamentale di cui Lacan potrà disporre solo due anni dopo, nel Seminario V, che è la metafora paterna. La Questione preliminare infatti, che è il testo in cui troviamo l’effettiva teoria di Lacan sulla psicosi, è scritto contemporaneamente alle lezioni in cui Lacan sta elaborando il tema della metafora paterna. Nel Seminario III ci muoviamo dunque in una foresta vergine, usando il machete per avanzare: dobbiamo disboscare per vedere il panorama e per poter costruire. Marco Focchi Conferenza tenuta a MIlano il 17 giugno 2023 presso la Sezione clinica dell'Istituto freudiano Quando parliamo di psicosi, nel Campo freudiano il riferimento d’obbligo sono le memorie del presidente Schreber. Si tratta infatti di un caso che presenta una straordinaria costruzione delirante, innalzata da Lacan alla dignità di sistema filosofico, giacché la paragona al pensiero di Nicolas Malebranche, gesuita e pensatore occasionalista del XVII° secolo. Il Dio di Malebranche, infatti, come quello di Schreber, è diverso dal Dio orologiaio di Cartesio, non si limita a dare il colpo d’avvio della creazione per poi ritirarsi lasciando che tutto vada secondo le leggi della natura, ma interviene continuamente nelle cose del mondo, con saggezza per Malebranche, in modo scriteriato secondo Schreber. Intervista a Marco Focchi, di Andres Borderias, 4 novembre 2023 Andres Borderias - Com’è la situazione attuale per la “questione trans” in Italia? Sono previsti cambiamenti nella legislazione attuale? Marco Focchi - In Italia prima del 1982 non c’era nessuna possibilità di modificare la propria condizione per una persona che non si identificasse nel proprio sesso biologico. Sin dal dopoguerra hanno cominciato a formarsi delle associazioni per il riconoscimento dei diritti omosessuali, ma la forte influenza della Democrazia Cristiana è stata sempre un freno per lo sviluppo di queste iniziative. Il suo indebolimento a partire dagli anni Settanta ha permesso affiorasse, su spinta dei Movimento Italiano Transessuali e del Partito Radicale, un diverso clima culturale. Questo ha portato all’approvazione di un disegno di legge con il quale per la prima volta veniva consentito un cambio di sesso. Marco Focchi Conferenza tenuta a Ravenna il 19 maggio 2023 presso la segreteria locale della Scuola lacaniana di psicoanalisi Il tema proposto per questo ciclo di conferenze, Senso e reale, religione e psicoanalisi, mi sembra decisivo per una riflessione sull’attualità della psicoanalisi, in un momento in cui la religione, – come giustificazione del braccio armato di guerre il cui solo obiettivo è l’annientamento dell’avversario – sembra riprendere forza e tentare di occupare un posto da cui l’aveva scalzata l’illuminismo, al tempo in cui il grido di Voltaire: “Écrasez l’infâme!” Si rivolgeva contro il fanatismo, il dogmatismo e l’intolleranza, invocando la critica della ragione contro la credenza cieca alle autorità istituite. |
Marco Focchi riceve in
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Giugno 2024
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