Conferenza tenuta a Madrid il 18 maggio 2018 presso la Escuela lacaniana de psicoanalisis Marco Focchi Il seminario XVII, anche se Lacan non vi fa mai riferimento è, possiamo dire, un seminario nietzscheiano. Hegel ha accompagnato le prime decadi di riflessione di Lacan, che se se ne distacca a partire dal seminario sull’angoscia. In un certo senso tutta la prima clinica di Lacan ha sullo sfondo Hegel. Basti pensare ai rovesciamenti dialettici nella lettura del caso di Dora, alle figure della Fenomenologia dello Spirito, l’anima bella, la lotta servo-padrone, la legge del cuore, ricorrenti nel Lacan degli anni Cinquanta. Nella prima fase del suo insegnamento, quando Lacan acquisisce le strutture linguistiche per chiarire il testo di Freud, lo sfondo filosofico è hegeliano. Lo è perché è una fase in cui Lacan cerca nelle risonanze del linguaggio degli effetti di verità. Quale miglior compagno di viaggio a questo scopo allora che un Hegel la cui concezione è quella di uno Spirito continuamente spinto avanti sulla strada della verità? In Hegel c’è, nei diversi momenti fenomenologici, un'inadeguatezza della verità che costituisce la spinta verso il superamento sempre in direzione di una figura superiore. C’è una costante discrepanza tra il sapere e l’oggetto, una dissonanza tra certezza e verità che obbliga la coscienza ogni volta a verificare se il concetto che si forma sia adeguato alla verità.
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