Introduzione al dibattito tenutosi presso l'Istituto freudiano sede di Milano il 29 marzo 2022 Marco Focchi L’immagine tradizionale della psicoanalisi divulgata dai media è quello di una pratica un po’ esoterica, che si occupa di simbolismi misteriosi e che il cinema ha a lungo sfruttato traendone spunti di drammatizzazione. Ora, come ricordava Eric Laurent nella Grande Conversazione che ha avuto luogo via zoom settimana scorsa, nel momento in cui la pandemia ci ha obbligato a spostare il nostro lavoro on line, ci troviamo di fronte a una diversa forma di drammatizzazione, diversa da quella della poltrona e del divano che è sempre stata la scenografia classica del dispositivo freudiano.
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Relazione d'apertura del Congresso internazionale La femme n'esiste pas tenuta a Parigi il 31 marzo 2022 Marco Focchi Ernest Jones descriveva l’atteggiamento di Freud nei confronti delle donne come piuttosto antiquato: le vedeva, secondo lui, nella luce di angeli soccorritori, sostanzialmente dedite al benessere degli uomini, come dimostrerebbe anche la sua scelta coniugale, stigmatizzata, ci riferisce Lacan, con il termine uxurious. Certo Jones con il femminile era più disinvolto, tenuto conto dell’epoca. Per quel che sappiamo aveva avuto una ricca amante olandese e due mogli. È sempre lui a riferirci del colloquio di Freud con Marie Bonaparte dove il maestro viennese sostiene di non essere mai riuscito a risolvere l’enigma di cosa vuole la donna. Se questo enigma resiste alla soluzione lungo tutto lo studio che Freud ha fatto della femminilità, è però interessante percorrerne nei suoi testi la genesi, e vedere in che modo il femminile diventi per lui un enigma. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28 20131 Milano. Tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo Archivi
Novembre 2024
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