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Marco Focchi C’è un’immagine che gira per la rete, distribuita all’origine da Reuters, agenzia di stampa britannica, e realizzata da Alissa Eckert e Dan Higgings. La si trova facilmente su internet inserendo su Google il suo codice: #23312. È stata creata per l’agenzia statunitense Center for Disease Control (CDC). Il Corriere della sera del 30 gennaio la presenta con questo titolo: “Coronavirus, svelato il vero aspetto del virus 2019-nCoV”. Lacan, nel seminario XVII si riferisce alla società attuale come a quella che ha perso il senso della vergogna. Qual era allora la società della vergogna prima che se ne smarrisse il senso? Quali sono i presupposti per cui una società possa sostenere la funzione della vergogna? E soprattutto: da dove viene il senso della vergogna? Partiamo da quest’ultima domanda, per la quale la tradizione ci dà una risposta. Nel Protagora Platone parla del mito della creazione dei mortali: gli dei producono un amalgama di terra e di fuoco da cui hanno origine tutti gli esseri viventi, e affidano a Prometeo ed Epimeteo il compito di distribuire le facoltà. Epimeteo, chiede di potersene occupare lui, e comincia così ad assegnare la facoltà naturali, cercando di stabilire un certo equilibrio. Ad alcuni esseri dà artigli per aggredire, ad altri corazze per difendersi, ad altri ancora la velocità per poter sfuggire gli assalti, o la capacità di moltiplicarsi in modo innumerevole, perché la specie possa continuare anche se molti soccombono ai predatori. Arrivato all’uomo Epimeteo ha finito le facoltà, e Prometeo deve rimediare come sappiamo, andando a rubare il fuoco in cielo, in modo che l’uomo, che non ha artigli, non ha corazza, è lento, abbia però la ragione, ovvero la tecnica, che supera in potenza ogni facoltà naturale. Gli uomini tuttavia, pur con la potenza della tecnica, possono procacciarsi il cibo ma non difendersi dalle belve. Devono così riunirsi nelle città per salvarsi. Succede però che ogni volta che stanno insieme, non conoscendo ancora la politica gli uomini usino la propria forza gli uni contro gli altri per combattersi. Zeus allora deve intervenire, e convocato Ermes gli ordina di distribuire altri due doni agli uomini: Aidos e Dike, cioè vergogna e giustizia, perché facciano da fondamento all’ordine delle città e ai vincoli di amicizia. Domanda allora Ermes: “Devo distribuirle nello stesso modo in cui sono state assegnate le altre arti, ad alcuni la medicina, ad altri l’ingegneria, ad altri ancora diverse capacità artigiane?” “No – risponde Zeus – queste devi distribuirle a tutti, e tutti devono esserne partecipi, e istituisci una legge per cui venga ucciso chi non ne partecipa, perché senza queste virtù non può esserci città”. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28 20131 Milano. Tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo Archivi
Settembre 2024
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