Hollywood si mobilita per sradicare lo stigma della malattia mentale
Glenn Close e Bradley Cooper conducono la campagna a sostegno di un'iniziativa della Casa Bianca Eva Saiz, Washington, 7 giugno 2013 Oggi Glenn Close non avrebbe recitato nello stesso modo nel ruolo di Alex Foster, la vendicativa protagonista del film Attrazione fatale, una delle sue interpretazioni più indimenticabili. Le diagnosi ricevute da sua sorella e da sua nipote, rispettivamente di disturbo bipolare e di disturbo schizo-affettivo, hanno cambiato il suo modo di considerare la malattia mentale e di trattare con i malati di mente. Il ruolo del giovane bipolare ne Il lato positivo, con il quale Bradley Cooper ha vinto una nomination all'Oscar come miglior attore, ha invece risvegliato in lui la volontà di contrastare l'isolamento e l'incomprensione che colpiscono coloro che soffrono di questi disturbi. Entrambe le star sostengono l'iniziativa del governo degli Stati Uniti a favore della prevenzione e della diagnosi di queste malattie, volta a por fine allo stigma che bolla chi ne soffre. I due attori hanno manifestato il loro impegno in questo senso la scorsa settimana durante il Congresso sulla Salute Mentale che si è tenuto alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha qui sostenuto che il suo obiettivo è di far sapere alle persone affette da disturbi mentali che "non sono sole". L'evento ha avuto luogo nel quadro della battaglia ingaggiata da Obama per il controllo delle armi da fuoco, dopo la strage di Newtown, avvenuta il 14 novembre scorso, e perpetrata da Adam Lance, un giovane di vent'anni diagnosticato come disturbo bipolare. Gleen Close e Bradkley Cooper non sono i soli rappresentanti di Hollywood che sostengono il programma della Casa Bianca. Demi Lovato e Cher sono tra le altre star che hanno registrato messaggi video per raccontare il loro rapporto con la malattia mentale, video che sono disponibili sul sito web mentalhealth.gov. Bradley Cooper è già stato ricevuto alla Casa Bianca all'inizio dell'anno per discutere i problemi dei disturbi psichiatrici. Ha incontrato il vicepresidente americano Joe Biden e ha risposto alle domande di varie persone da tempo affette dalla malattia mentale. L'attore ha denunciato l'equivoco che aleggia intorno alle persone con diagnosi di disturbo bipolare. "Sono persone fortemente stigmatizzate. Non è un problema facile da affrontare. Si tratta di una condizione che, se non viene diagnosticata in tempo, si complica. Spero quindi che un film come quello che ho girato renda più facile parlare apertamente di questa malattia ", ha detto l'attore. Il ruolo di Bradley Cooper nel film lo ha reso consapevole dell'isolamento sociale vissuto dai malati di mente. L'esperienza familiare di Glenn Close ha prodotto in lei lo stesso effetto di sensibilizzazione. Dal 2009, l'attrice è in prima linea nella sua fondazione, Bring Change 2 Mind, una ONG che ha la finalità a combattere la discriminazione associata ai disturbi psichiatrici. Gleen Close è anche la narratrice in un documentario trasmesso qualche settimana fa dalla televisione americana, Cambiare mentalità: basta con lo stigma sulla malattia. "Il mondo dello spettacolo deve assumersi la responsabilità di comunicare in modo preciso e adeguato su questo problema", ha detto l'attrice in un'intervista al Daily News, in occasione della sua visita alla Casa Bianca. Gleen Close si rimprovera il fatto che Attrazione fatale non presentasse il suo personaggio come una donna affetta da un disturbo psichiatrico. La sua dichiarazione è stata ripresa a Hollywood. Lo Entertainment Industries Council (EIC), e i Servizi di Salute Mentale della California, hanno promosso una serie di seminari per spiegare agli attori, agli sceneggiatori, ai produttori, agli studi cinematografici e televisivi e ai dirigenti come trattare in modo adeguato il problema dei disturbi psichiatrici. "Ritrarre in modo inadeguato personaggi con problemi mentali può accrescere la confusione sull'argomento e favorire la discriminazione", ha affermato Brian Dyak, Presidente della EIC, in un'intervista al The Hollywood Reporter . Fonte: El Pais
0 Comments
Leave a Reply. |
Marco Focchi riceve in
viale Gran Sasso 28, 20131 Milano tel. 022665651. Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo. Archivi
Dicembre 2024
Categorie
|