Uno studio mostra che chi è stato da poco piantato è propenso a usare il sesso con un nuovo partner per far fronte ai sentimenti negativi. di Julie Beck La scienza può insegnare cose nuove, o può fornire la convalida ufficiale di cose la cui verità è nota da sempre. E con questioni come l'amore e il sesso può risultare bello, persino confortante, riuscire a imporre una struttura al caos, rendendosi conto che ogni volta che ci si mette in pista si finisce nel solco logoro dell'umanità, e che per la maggior parte del tempo facciamo le stesse cose per le stesse ragioni. Più e più volte. Come, per esempio, fare sesso quando è appena terminata una relazione per tornare con il proprio ex. Si dice che per dimenticare qualcuno, è necessario trovare qualcun altro. Chi lo dice? In genere il personaggio del miglior amico nelle commedie romantiche. Per quanto questi discutibili buoni consigli ricorrano con frequenza nelle nostre relazioni interpersonali, e nella cultura popolare, non c'erano prove scientifiche a loro sostegno, almeno fin’ora. In uno studio recentemente pubblicato su Archives of Sexual Behavior, i ricercatori dell'Università del Missouri hanno chiesto a centosettanta studenti eterosessuali che nel corso dell'anno precedente avevano avuto l’esperienza di una rottura sentimentale, di tenere un diario on-line per la durata di un semestre. Per tutto questo periodo gli studenti hanno pubblicato settimanalmente relazioni sul loro stato di afflizione, sull’autostima e sulla sessualità.
Lo studio raccoglie alcune definizioni canoniche su quel che è chiamato “rebound sex”, tratte da Yahoo Answers ("Rebound sex” è quando si è appena usciti da una relazione sentimentale, in genere seria, e si fa sesso con un'altra persona o per punire colui da cui si è stati scaricati o per cercare di lenire la ferita emotiva ... o per entrambe le cose!) e alcune definizioni sul "sesso per vendetta”, tratte dal sito Lemondrop (sesso a caso, senza implicazione, stando dietro a qualcuno solo per fare ingelosire l' ex). Nel corso del semestre i ricercatori hanno scoperto che – guarda un po’ – le persone usavano il sesso per far fronte alla rabbia e all’angoscia, o per tornare con il loro ex. Quelli che hanno avuto questo comportamento sono stati anche quelli con maggiori probabilità di continuare ad avere rapporti sessuali con nuovi partner per un tempo prolungato, “e questo fa pensare che possano essere più lenti a riprendersi dalla rottura”, suggerisce lo studio. L'angoscia dei partecipanti nell’insieme è man mano diminuita, fino poi a stabilizzarsi. L’angoscia si è trovata al livello più basso dalle venticinque alle ventotto settimane dopo la rottura”. La media dei partecipanti ha anche riferito di avere una maggiore spinta ad affrontare la situazione, di avere avuto rebound sex, e di avere sentito motivi vendetta che spingevano a far sesso, nel periodo immediatamente successivo alla rottura, poi tutto è man mano diminuito", afferma lo studio. La natura della relazione sentimentale e la rottura ovviamente hanno avuto un effetto sul comportamento dei partecipanti. Chi era stato scaricato all’inizio era molto più angosciato, e quindi aveva maggiori probabilità di fare sesso per vendetta o rebound sex che non chi lo aveva scaricato. I ricercatori hanno anche considerato la durata della relazione prima della rottura, e come la persona vi fosse coinvolta, ma da questo punto di vista i risultati erano più complessi. Sembrava, per esempio, che i più coinvolti nella precedente relazione avessero minori probabilità di avere rapporti sessuali subito dopo, ma se lo facevano, era più probabile fossero motivati dal desiderio di far fronte a sentimenti negativi. È interessante notare che l'autostima è il fattore che ha subito meno variazioni, "e questo suggerisce che l'autostima sia una struttura relativamente stabile dell'individuo e, come tale, possa essere solo relativamente influenzata dalla perdita della relazione". Può essere qualcosa a cui aggrapparsi quando ci si trova soli e abbandonati in una notte buia. Fonte: The Atlantic, 29 gennaio 2014
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