PSICOANALISI, PSICOTERAPIA, SOCIETÀ
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Il buon uso dell'inconscio

Conferenze, seminari, interventi e testi del dott. Marco Focchi
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Follia d'amore

6/12/2024

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Riassunto degli argomenti presentati nell'intervista realizzata da Nicole Volta per il programma Pantheon, e andata in onda su Rai 3 l'1 dicembre 2024.

Marco Focchi

Nell’Orlando furioso Ariosto mette in scena una magnifica teatralizzazione della follia attraverso la figura letteraria del nobile cavaliere, splendido guerriero, eroe di mille battaglie che, perdendo il senno, nudo e abbruttito, vaga sradicando alberi, smembrando animali, dando corso a una collera delirante, a una frenesia senza argini devastando e distruggendo ogni cosa che incontra. Tutto, in Ariosto, è finalizzato alla bellezza del canto, e nessuna esagerazione è eccessiva al servizio dell’immagine poetica.


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Dovunque altrove – capitolo quinto

28/11/2024

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DOVUNQUE ALTROVE
I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico 
​Amelia Barbui e Marco Focchi
Capitolo quinto
IL COGITO PSICOANALITICO: ESISTE UNA MANCANZA
La differenza tra inconscio ed Es messa in luce applicando la teoria degli insiemi al cogito cartesiano trova, come abbiamo detto, un punto di articolazione nel transfert. Tale correlazione è evidenziata da Lacan nel seminario sulla logica del fantasma, attraverso uno schema quadripartito costruito in base alla struttura del gruppo di Klein, di cui daremo qualche elemento. 
Il gruppo di Klein 
 
Nella teoria dei gruppi, quello di Klein ha la particolarità di essere un gruppo finito, prevede cioè un numero determinato di operazioni, è di ordine quattro, ovvero comprende quattro elementi, è commutativo o abeliano e non ciclico, il che vuol dire che i suoi elementi sono permutabili. 
In matematica si definisce gruppo, indicato dalla lettera G, un insieme o un sistema di operazioni tali che l’applicazione successiva di due di esse dà sempre come risultato un’operazione appartenente all’insieme stesso. 
Il concetto di operazione, nel senso più ampio del termine, sta dunque a fondamento della definizione generale di gruppo, sia che si tratti di operazioni di tipo geometrico, come le traslazioni, sia che si tratti di sostituzioni permutanti un certo numero di oggetti. A noi interesserà questo secondo caso, in quanto la legge di composizione del gruppo quadrinomio di Klein, abitualmente indicato V, consiste nella sostituzione di una funzione con un’altra. 
In particolare il gruppo V – a differenza dell’altro gruppo abeliano di ordine quattro che è ciclico – viene generato da due operazioni. L’insieme degli enti a cui le operazioni sono applicabili costituisce il campo di applicabilità. Una condizione perché si possa parlare di gruppo è che in ogni caso in cui le operazioni modificano tale campo, le trasformazioni devono ricadere sempre al suo interno. In altri termini, ogni operazione applicata a un elemento del campo deve dare come risultato ancora un elemento del campo stesso.

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La burla cosmicomica

20/11/2024

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​di Marco Focchi

​Italo Calvino è uno di quegli scrittori la cui vena narrativa presenta una certa densità teorica. Per entrarvi occorre quindi traversare di sorvolo alcune scansioni fondamentali. Dividiamo la storia del pensiero in grossi spicchi, come un’arancia gustosa. Il primo spicchio è il pensiero mitico. Si tratta, sappiamo, di una costruzione simbolica che non ha nulla da invidiare ai nostri discorsi, diciamo così, civilizzati. Il pensiero mitico organizza una società, e risponde alle domande più pregnanti, soprattutto a quella delle origini: da dove veniamo? Con tutte le varianti presenti nelle diverse civiltà, nei diversi popoli, nelle diverse tribù, la risposta è allestita in forma di una scena primaria cosmica, la copulazione di una coppia primordiale da cui discende tutto: uomini, animali, alberi, stelle, pietre, pianeti. Urano si unisce a Gea e ne vengono fuori i Titani, le Titanidi, gli dei dell’Olimpo, gli eroi omerici e tutto quanto. Poi il mito predispone un ordine e una guida per le pratiche di vita. Spiega Kerényi che dietro ogni ruolo c’è il fondamento di un archè. Dietro il guerriero c’è Achille. Attenzione però, non è un modello, per questo bisognerà aspettare Platone, è piuttosto la base della formazione: Achille lancia il giavellotto, lo guardi, e sai come si lancia un giavellotto. Lo stesso vale per ogni professione: dietro ogni medico c’è Asclepio, dietro ogni ladro – e dietro ogni mercante, ma la differenza può essere sottile – c’è Mercurio, e così via.


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Entusiasmo

14/11/2024

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Marco Focchi


Il segno del rigetto



Nella lettera del 1974 agli italiani Lacan pone l’accento su ciò che costituisce la condizione perché ci sia analista: funziona come analista – scrive – solo colui a cui viene il desiderio di esserlo. Per il fatto stesso però che gli viene questo desiderio si trova a essere rigetto dell’umanità. Sappiamo, per un verso, che il rigetto è per Lacan una connotazione dell’oggetto, quindi è il marchio di questo che occorre fare sentire nell’esperienza della passe. Ci sono le diverse traversie,– le “avventure” dice Lacan – che il candidato ha avuto e che hanno lasciato in lui un segno. Questo segno deve essere riconoscibile, e l’esperienza di passe deve poterlo individuare, ma l’importante è vedere che questo segno non è un significante. Dovremmo, credo, far intervenire qui la differenza tra significante e lettera. Quest’ultima non entra nel tipo di funzionamento in cui un significante si articola con un altro significante, in cui S1 rimanda a S2 producendo un effetto di senso. Il segno da individuare qui ha piuttosto il carattere della lettera, della marca che contrassegna l’oggetto, della scrittura sul corpo che si imprime nelle esperienze fondamentali della vita. Si delinea così quel tratto incancellabile che appare semplicemente come segno di godimento.



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I pionieri: ricordo di Orfeo Verdicchio

12/11/2024

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Discorso tenuto a Macerata il 9 novembre 2024 in occasione dell’incontro “Per un amore tenace e ingegnoso” in ricordo di Orfeo Verdicchio.

Marco Focchi

L’incontro con Orfeo per me si accompagna ad alcune tappe fondamentali nella storia della psicoanalisi in Italia, le ha segnate e scandite, e la sua figura si staglia sullo sfondo di quei momenti che un po’ restano nella memoria e un po’ appartengono al mito e che, in un certo senso, nella nostra amicizia sono stati per Orfeo e per me un mito comune, un mito condiviso.


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Dovunque altrove - capitolo quarto

28/10/2024

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DOVUNQUE ALTROVE
I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico 

Amelia Barbui e Marco Focchi

Capitolo quarto


L'INCOMPATIBILE E L'INCONGRUENTE


Le difficoltà della conduzione della cura che danno impulso al ripensamento sfociato nella stesura dell’Io e l’Es sono già indicate in Al di là del principio di piacere, dove Freud segnala l’emergere a volte nel corso dell’analisi di un tipo di resistenza non avvertita dal soggetto e tuttavia proveniente dagli stessi strati superiori della vita psichica che originariamente hanno attuato la rimozione.
Freud sapeva sin dall’inizio che il rimosso di per sé tende soltanto a manifestarsi, facendo costante pressione per aver accesso alla vita cosciente. La resistenza dunque deve provenire dalle stesse istanze responsabili della rimozione, e dovrebbe di logica essere riconosciuta dall’io una volta segnalata dall’analista. Ma questa ipotesi viene contraddetta dall’esistenza di una resistenza inconscia.


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I fantasmi originari

24/10/2024

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Marco Focchi

Appunti per un dibattito all'Università Complutense di Madrid - 18 ottobre 2024

Nel seminario su La logica del fantasma Lacan traversa, a modo suo, il tema cartesiano del cogito. A modo suo significa che lo sovverte, lo rovescia, e prende appoggio sul cogito per formulare il soggetto dell’inconscio mettendo in campo un grande dispiegamento di strumenti logici e matematici.
Cartesio torna ripetutamente come riferimento per Lacan. La frequentazione dei filosofi, ha portato spesso Lacan a confrontarsi con Hegel, Kierkegaard , Sartre, Heidegger. Cartesio è però un filosofo particolare, perché è lo spartiacque da cui procede la modernità, e perché mette per questo a tema in modo specifico il problema dell’inizio, la ricerca di un punto sicuro da cui partire. I filosofi poi, come si sa, hanno sollevato qualche riserva sull’idea dell’inizio. Hegel, per esempio, ne La scienza della logica, critica le concezioni tradizionali che cercano di stabilire un punto di partenza assoluto e immediato per il pensiero. Le concezioni tradizionali a cui si riferisce sono evidentemente proprio quelle che risalgono a Cartesio, il quale cerca per l’appunto il fundamentum inconcussum, la base incontrovertibile su cui far leva per avviare tutto lo sviluppo del suo pensiero.


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Dovunque altrove - capitolo terzo

30/9/2024

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DOVUNQUE ALTROVE
I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico 


​Amelia Barbui e Marco Focchi
​

​Capitolo terzo

​GENESI DEL SOGGETTO E COGITO

​Prima di analizzare in dettaglio l’operazione di negazione dei complementari, attraverso cui Lacan schematizza il rapporto dell’essere con il linguaggio, occorre considerare la nascita del soggetto, perno dell’operazione stessa. 

Primo tempo, alienazione: $

​La genesi del soggetto avviene attraverso due operazioni che Lacan chiama di alienazione e di separazione1. La prima vale a mettere il soggetto, che inizialmente non è niente, mera esistenza indefinita, in relazione con la catena significante, con l’Altro che gli preesiste. Possiamo far risalire a questo momento d’incontro il tempo della rimozione primaria, a partire dalla quale il soggetto è condannato ad apparire soltanto nella divisione.
La sigla $ indica una cancellazione originaria: qualcosa manca al suo posto e non potrà farvi ritorno che in forma mascherata o di sostituzione, per esempio nel sintomo, nel sogno, o nelle formazioni dell’inconscio.
L’operazione di alienazione segna dunque la prima inscrizione del soggetto $ nel luogo dell’Altro: uscito dalla propria mera esistenza biologica, il soggetto si aliena da sé per farsi rappresentare nell’Altro. Possiamo dire che il bambino, poiché qualcuno parla di lui, si trova sin dall’inizio soggetto al campo simbolico.
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Nel momento in cui la madre, prototipo dell’Altro in quanto depositaria della lingua materna, si rivolge al bambino, lo chiama in causa impegnandolo nella parola e determinandolo come soggetto. Gli si rivolge designandolo in un significante, siglato S1, che rappresenta il soggetto nel campo dell’Altro dove di fatto non è. In un certo senso, dunque, lo rappresenta nel luogo da cui è cancellato. S1 segna il posto in cui il soggetto è rappresentato e quindi assente. Per chi S1 rappresenta il soggetto? Per un altro significante. S1 è così il significante che rappresenta il soggetto (cancellato e quindi siglato $) per un altro significante, indicato con S2. Tale relazione si può riassumere nella formula:​
​L’operazione di alienazione produce dunque un soggetto barrato, $, dal significante, S1, che ne è la causa. L’inscrizione del soggetto nel luogo dell’Altro, costituendolo come senso, ne provoca però, al tempo stesso, la mancanza d’essere, in quanto esso è costretto a reperirsi dove non è.
L’alienazione di per sé non è tuttavia sufficiente per generare il soggetto. Da questa operazione risulta infatti un soggetto che, non potendosi riconoscere al di fuori del significante, non è in grado di trovare una designazione propria, un punto di certezza al di fuori del gioco sostitutivo delle rappresentazioni, e scivola indefinitamente lungo la catena significante.

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Dovunque altrove - capitolo secondo

2/9/2024

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DOVUNQUE ALTROVE
I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico 

Amelia Barbui e Marco Focchi


Capitolo secondo

INDICAZIONE DELL‘ES


Il problema delle due topiche costituisce un vero e proprio punto cruciale per la psicanalisi. Freud le ha formulate a distanza di oltre vent‘anni l‘una dall‘altra per rispondere in momenti successivi a interrogativi collegati ma diversi.
La prima - inconscio, preconscio, coscienza - presente fin dagli inizi della riflessione freudiana, nasce insieme all‘Interpretazione dei sogni e alla teoria sessuale dell‘isteria per render conto del dato singolare di un desiderio che non coincide con la volontà del soggetto.
La seconda - Es, io, superio - si sviluppa, alla svolta degli anni Venti, nel tentativo di spiegare le resistenze che rendono il soggetto impermeabile alle interpretazioni.
La prima topica dunque è volta a illustrare la possibilità dell‘interpretazione psicanalitica, la seconda riguarda invece i suoi limiti, mettendo in risalto la differenza tra l‘interpretazione psicanalitica e qualsiasi forma di ermeneutica. Ciò indica già l‘intima connessione dei problemi affrontati alla svolta del secolo e all‘inizio degli anni Venti.



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Dovunque altrove - capitolo primo

5/7/2024

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A partire da questo post renderemo disponibile, un capitolo alla volta,  il libro di Amelia Barbui e Marco Focchi Dovunque altrove, attualmente libero da diritti. Il libro contiene, in alcuni capitoli, ampi commenti e dettagliate spiegazioni di alcune parti dei seminari di Lacan che stanno uscendo attualmente in italiano, come La logica del fantasma e Da un Altro all’altro. Sono seminari in cui vengono sviluppate alcune importanti formalizzazioni logiche che costituiscono le premesse per entrare nei temi dell’ultimo insegnamento di Lacan


DOVUNQUE ALTROVE
I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico 


Amelia Barbui e Marco Focchi


A Jacques-Alain Miller
maestro e amico


Il professore spiegava geografia: dovunque vada,
questo amore insiste, nonostante i villaggi
in cui mi sperdo, mi volto, chiedo strada
io lo so, davvero sento
che niente sulla terra cambierà quel
perfetto fui contento.


Milo De Angelis



PARTE PRIMA



PORZIA TRA PASCAL E TARSKI: COINCIDENZA DI LOGICA ED ETICA NELL‘INCONSCIO



La domanda su quale fosse la ragione della scelta degli scrigni si presentò a Freud mentre stava lavorando alla stesura di Totem e tabù. Il grande mito moderno dell‘uccisione del padre primitivo prendeva consistenza in un momento in cui, dopo la defezione di Adler e nell‘imminenza di quella di Stekel, anche i rapporti con Jung, principe ereditario designato, si andavano guastando. Da nemmeno due anni erano state poste le basi istituzionali del movimento psicanalitico, e già alcuni tra i discepoli più vicini a Freud si rivoltavano contro di lui, dandogli un‘idea di quel che avrebbe dovuto pagare sul piano personale per garantire un‘assise stabile alla propria dottrina.


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    Marco Focchi riceve in
    viale Gran Sasso 28
    20131 Milano.
    Tel. 022665651.
    Possibilità di colloqui in inglese, francese, spagnolo
    [email protected]

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