Marco Focchi Apertura dei lavori di Sezione clinica a Milano presso l'Istituto freudiano il 4 dicembre 2021 Affrontando, quest’anno, la lettura del Seminario III di Lacan su Le psicosi, è utile tenere presente alcune date. Il seminario è stato tenuto nel 1955-1956. La clorpromazina fu sintetizzata per la prima volta nel 1951 con lo scopo di migliorare gli effetti dell’anestesia generale. Henri Laborit, un ufficiale medico militare dell’esercito francese, fu il primo a rendersi conto del possibile utilizzo che di questa sostanza poteva essere fatto in psichiatria, e a convincere gli psichiatri dell’ospedale di Val-De-Grace a somministrarla ai loro ricoverati. Di solito i ricoverati urlavano continuamente. Il successo della somministrazione fu siglato dalla frase stupita di Jean Delay: “On ne les écoute plus”, ovvero: non li si sente più gridare. Ma anche: non li si ascolta più. Non c’è più bisogno infatti di ascoltarli, lo psicofarmaco rende inutile l’ascolto. Inizia così un’altra era della psichiatria. Quando Lacan comincia il seminario su Le psicosi sono passati appena tre anni dall’introduzione del Largactil, nome commerciale della clorpromazina, e possiamo immaginare non abbia ancora completamente sovvertito la pratica psichiatrica. Per noi invece da quel tempo è trascorsa un’era geologica. La psichiatria è stata completamente riassorbita nella prospettiva organicista e nel delirio classificatorio, anche se dopo la Vª edizione del DSM possiamo dire che è entrata in una crisi profonda. Gli assunti base del paradigma neo-kraepeliniano, lanciato da Gerald Klerman, nel 1970 si sono man mano sbriciolati.
Quel che ha tenuto invece è l’orientamento neurobiologico, anche se si comincia a riconoscere che le cure farmacologiche non agiscono sul malato come un’entità irrelata, e ci si rende conto di un contesto sociale che non può essere cancellato. Questo per dire che, nel momento in cui comincia a costruire le strutture delle psicosi, Lacan si confronta con una psichiatria che non ha nulla a che vedere con quella di oggi. Gli interlocutori di Lacan sono ancora Kraepelin, Seglas, Clerambault, gli psichiatri dell’osservazione, gli psichiatri per i quali ricondurre la psichiatria ai canoni di scientificità significava ricondurla al principio di osservabilità della scienza, quel che oggi si dice evidence based, e che proprio per questo sono una fonte ricchissima di descrizioni e di dati a cui Lacan dà tutto il suo valore. La prospettiva verso cui si dirige Lacan non è più però quella che mette al centro il principio dell’osservabilità. Si tratta piuttosto di una lettura, e quando tratterà il caso Schreber, sarà proprio una lettura in senso proprio, la lettura delle sue Memorie, e la loro decifrazione. Da qui il punto di partenza di una possibilità di trattamento delle psicosi che oggi, nel Campo freudiano e nelle nostre Scuole, abbiamo messo a punto e che rivela tutta la sua efficacia operativa.
2 Commenti
Garfagnoli sergio
21/8/2022 08:34:03 pm
Mi piacerebbe leggere il seguito geazie
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Domenico Maria salvati
7/9/2022 08:05:54 am
Interessante
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