La psicoanalisi è una pratica clinica, ma non è, come a volte si immagina, l’esperienza chiusa in una stanza dove due persone si parlano isolate dal resto del mondo. Sin dall’inizio Freud ha visto chiaramente come la psicologia individuale sia al tempo stesso una psicologia sociale, e la società di massa in cui siamo oggi ce lo conferma ogni giorno di più. Dobbiamo uscire dall’illusione dell’esistenza di un individuo isolato: l’individuo immerso nella pratica dell’inconscio in analisi fa passare in quel che dice l’esperienza della collettività un cui vive, attraverso le credenze, i miti, le narrazioni, le storie di cui questa è intessuta e da cui è costituita. Nell’esperienza d’analisi non abbiamo dunque un individuo di fronte allo specchio, ma qualcuno partecipe di una comunità con la sua politica, con i suoi canoni estetici, con i suoi canali di comunicazione, con le sue istituzioni pedagogiche. Saranno questi i momenti scanditi ed esplorati nei quattro incontri che vanno sotto il titolo generale de La soggettività dell’epoca. L’esperienza dell’analisi riguarda la vita concreta, nell’epoca in cui siamo, ed è diversa ora da come era ai tempi di Freud, perché è diversa una società che viaggia in carrozza e la cui corrispondenza è vergata a mano, da una che dispone del jet, e di internet. Politica, estetica, comunicazione, pedagogia saranno traversate come fibre costitutive del sociale che è necessario esplorare nella loro stringente attualità perché l’inconscio della modernità ne è costituito da cima a fondo, e l’esperienza clinica non può prescinderne. Gli incontri sul tema La soggettività dell’epoca avranno luogo presso la Società Umanitaria, via S. Barnaba 48, h20,30. Le date: 30 novembre 2018 25 gennaio 2019 8 marzo 2019 27 settembre 2019
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