Gentile dottore,
mia figlia Adele ha cinque anni. È una bambina serena, partecipa a tante attività, le piace la piscina, il canto, le piace parlare con tutti. attacca bottone con chiunque anche con le altre mamme se le figlie non la considerano quanto vorrebbe. È un po' particolare, delle volte è un po' più riservata. Non direi timida perché appunto partecipa con piacere, in questi giorni alla fiera andava dritta verso i giochi con le amichette dimenticandosi quasi di noi. A scuola le danno fastidio i rumori forti si mette proprio le mani sulle orecchie e manifesta fastidio. Non so se è perché effettivamente ci sia molta confusione essendo una classe numerosa e venendo i bimbi lasciati tutti insieme nella pausa.
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Gentile dottore, premetto che sono separata da cinque anni da un uomo che non c'è mai stato per me è per mio figlio. Andrea adesso ha undici anni, è un ragazzino sereno con la testa sulle spalle e nonostante i trascorsi decisamente burrascosi. Scrivo perché mi chiedo se non ci sia un limite all'ingerenza della scuola nella sfera intima delle famiglie. Se sono la sola che si trova in questa situazione. Mi chiedo cosa possano saperne le insegnanti di quello che abbiamo vissuto e come possa essere loro concesso di mettersi in mezzo a questioni private.
Ho mio figlio che ha problemi con la scuola, nella sua classe 1 superiore ci sono 18ripetenti e 7nuovi alunni tra i bocciati ci sono dei ragazzi che non hanno rispetto di niente e nessuno di conseguenza se la prendono con mio figlio e altri . Il vice preside mi dice che non può fare niente è vera questa cosa ???
Sono preoccupato per mio figlio. Fa continui capricci, vere e proprie scenate isteriche delle quali francamente mi vergogno e fatico a tollerare. Mia moglie è molto più paziente di me, spiega, cerca di capire. Io tante volte mi innervosisco e faccio la parte del "cattivo". Mi dispiace vederlo che mi guarda di traverso con gli occhi gonfi di lacrime, non vorrei trovarmi a questo mi sento poi dispiaciuto ma non so come fare altrimenti. Leonardo ha 5 anni. Non solo ha questi "no" continui qualsiasi cosa gli si proponga, ma diventa talvolta "aggressivo". Capita a scuola con i compagni più grandi di lui. Capita a casa con il fratellino di undici mesi. Anche mentre sono con lui, dedicandogli quindi tutta l'attenzione del caso, parte e va a dare un pugno al fratello. Immagino che possa esserci una quota di gelosia ma facciamo il possibile per dedicare ad entrambi tutta l'attenzione. Non capisco da dove origini tutta questa rabbia e non so francamente come sia meglio comportarsi.
Gentile dottore,
nostro figlio Luca, di 13 anni, è refrattario alla scuola. È sempre stato così, non è una novità, ma speravamo che negli anni gli sarebbe passata questa cosa.. Praticamente tirarlo giù dal letto la mattina è un'impresa, e spesso si arriva in ritardo a scuola perché in qualche modo riesce sempre a perdere tempo. Quando era piccolo piangeva o faceva finta di essere malato. Ora è lui stesso a dire che non gli interessa, che è una perdita di tempo, che se stesse a casa a navigare su internet imparerebbe molte più cose (ma mi sa che questa è solo una scusa). |
AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Settembre 2024
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