Gentile dottore, premetto che sono separata da cinque anni da un uomo che non c'è mai stato per me è per mio figlio. Andrea adesso ha undici anni, è un ragazzino sereno con la testa sulle spalle e nonostante i trascorsi decisamente burrascosi. Scrivo perché mi chiedo se non ci sia un limite all'ingerenza della scuola nella sfera intima delle famiglie. Se sono la sola che si trova in questa situazione. Mi chiedo cosa possano saperne le insegnanti di quello che abbiamo vissuto e come possa essere loro concesso di mettersi in mezzo a questioni private. non vedo perché la scuola mi debba obbligare a condividere con mio ex marito il scelte relative all'apprendimento,alle gite, alle attività extra scuola quando dall'altra parte c'è l'indifferenza glaciale, la totale noncuranza e il disinteresse da sempre. Perché poi dovrei sentirmi in dovere di condividere tutto questo con colui che mi arreca da tempo solo sofferenza. Grazie
C. >Gentile signora, non so quale sia il suo regime di separazione con il suo ex marito, ma di fatto la scuola non può prendersi la responsabilità di iniziative avendo il consenso di uno solo dei due genitori, soprattutto in un caso come il vostro, dove manca la comunicazione e dove è difficile valutare che le scelte siano condivise. È lo stesso problema che si presenta nelle psicoterapie con i minori: occorre il consenso di entrambi i genitori. Il suggerimento che posso darle, se è un discorso che può affrontare con il suo ex marito, è di ottenere da lui un consenso a priori e generico, ma scritto, sulle scelte relative alla scuola. Un saluto, dr. Marco Focchi
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Ottobre 2024
|