Buongiorno Dott. Focchi,
sono la mamma di una bambina di 6 anni che ha una grande paura del buio. Ogni notte vuole dormire con la luce accesa e spesso si sveglia piangendo. Questo sta disturbando il suo sonno e il nostro. Vorrei aiutarla a superare questa paura, ma non so da dove iniziare. Ha qualche consiglio? Grazie per il suo aiuto, S.M. >Gentie SM, La paura del buio è molto diffusa nei bambini, perché il buio prelude a quell’isolamento da ogni riferimento, da ogni coordinata del mondo circostante, e quindi di tutte le figure affettive di sostegno. Ma soprattutto il buio per un bambino è pieno di “presenze”. L’assenza del mondo visibile fa sì che la presenza irrappresentabile di sé diventi concreta e si proietti davanti. I “mostri” che un bambino sente di avere sotto il letto sono qualcosa di molto concreto, niente affatto una proiezione immaginaria. Spesso una lucina antipaura è sufficiente a rassicurare il bambino, permettendogli di ridisegnare intorno a sé i contorni del mondo visibile, ma se non basta occorre aiutare il bambino a esprimere e a dar corpo a quel che lo turba. Soprattutto se, come nel suo caso, il bambino si sveglia di notte angosciato. Si tratta allora di incubi che portano al risveglio, e non di semplice paura del buio, corrispondenti a pulsioni o conflitti di cui è importante chiarire il profilo. Se non si riesce ad aiutare il bambino parlandogli, se l’entità dei risvegli e dell’angoscia è davvero importante, è utile allora sentire uno specialista. Un cordiale saluto MF
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Buongiorno Dott. Focchi,
sono la mamma di un ragazzo di 14 anni e sono molto preoccupata per il suo comportamento recente. Da qualche mese, mio figlio si isola sempre di più, trascorrendo gran parte del tempo libero davanti agli schermi, sia per giocare ai videogiochi sia per guardare video su YouTube. Ha smesso di uscire con gli amici e di partecipare alle attività che un tempo gli piacevano. Mi preoccupa che questa situazione possa influire negativamente sul suo sviluppo sociale e sul suo benessere emotivo. Cosa posso fare per aiutarlo a ritrovare un equilibrio? Grazie mille per il suo aiuto, M.G. > Gentile M.G. La chiusura sociale radicale come fenomeno patologico che richiede un trattamento è stata individuata per primo dallo psichiatra giapponese Tamaki Saito con il nome di Hikikomori. È un fenomeno molto diffuso ed è stato molto studiato in tutti i paesi. Naturalmente prima di considerare che suo figlio soffra di questo problema bisogna fare valutazioni precise e nn affrettarsi. Cosa vuol dire che si isola? Quanto tempo rimane chiuso nella sua stanza? Esce per i pasti o li richiede nella stanza? L’Hikikomori è un fenomeno totalizzante ,e da quel che lei dice non mi sembra che il caso di suo figlio presenti una situazione così radicale. In fondo lei dice che trascorre gran parte del suo tempo libero al video. Quindi si suppone che il tempo non libero sia dedicato alle normali occupazioni, agli studi e alle diverse attività della vita. Si tratta poi di considerare cosa vede su You Tube. Su questi canali ci sono molte sciocchezze ma anche molta informazione. La prima cosa che le suggerirei di appurare è quindi questa: perde tempo in video frivoli o segue certi suoi filoni di curiosità? Con questi dati si può poi fare un valutazione meglio fondata. Marco Focchi Buongiorno Dott. Focchi,
sono il papà di una ragazza di 16 anni che sembra essere ossessionata dai voti scolastici. Dedica tutto il suo tempo libero allo studio e diventa estremamente ansiosa se non ottiene il massimo dei voti. Ho notato che è sempre più stressata e ha difficoltà a dormire. Come posso aiutarla a gestire meglio la pressione scolastica e a trovare un equilibrio tra studio e benessere personale? Grazie per il suo supporto, L.P. >> Gentile L.P., Non capita spesso che un genitore chieda aiuto perché la figlia è troppo preoccupata di ottenere buoni voti a scuola, ma giustamente lei nota che questo rende sua figlia ansiosa se non raggiunge tutto quel che è possibile raggiungere, e quindi ha ben ragione di preoccuparsi di ristabilire l’equilibrio tra i buoni risultati e una serenità emotiva. La prima domanda è: come sua figlia si è costruita questo ideale di perfezione? Che posto hanno i risultati scolastici nel discorso famigliare? Quali sono i livelli d’istruzione sua e di sua moglie? E quali sono le vostra ambizioni per vostra figlia? Tutte queste sono premesse fondamentali per affrontare il problema, perché l’ipotesi più verosimile è che vostra figlia tema di disattendere la vostre aspettative, e che le vostre aspettative siano poste piuttosto in alto, o che voi stessi siate modelli piuttosto alti. Un’altra possibilità è che vostra figlia trovi compensazione in ottimi risultati scolastici per una scarsa autostima che si controbilancia nei buoni voti. Ma se si tratta di bassa autostima, cosa la ha generata e in quali relazioni? Come vede le possibilità sono molte e diverse, e avere chiarezza sulle domande che le ho sto all’inizio è la condizione per capire qual è la direzione migliore da prendere Marco Focchi |
AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Febbraio 2025
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