Buongiorno dott. Focchi,
le scrivo perché mio figlio ha dato un pugno ad un suo compagno di classe. Premetto che mio figlio non ha mai dato segni di violenza e mi stupisce molto il suo comportamento. Lui mi ha raccontato che era da tempo che i compagnetti di classe lo bullizzavano, nulla di eclatante se l’evento viene preso singolarmente, ma se li accumuli, quei piccoli gesti diventano insopportabili. Mio figlio ha sbagliato, certamente, ma adesso le maestre hanno convocato solamente me, facendomi tutta la ramanzina, e purtroppo nessuno ha valutato l’accumulo di tensione che ha dovuto subire mio figlio. Ho provato a chiedere alle maestre di convocare i genitori dei bulli, in particolare di quello che si è preso il pugno in pancia e del suo amichetto, per capire come mai esiste questa situazione di bullismo in classe, e mi è stato detto molto sbrigativamente che lo faranno, ma ad ora, dopo due settimane, non è successo nulla.
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Buongiorno Dott. Focchi,
mi chiamo A., avrei bisogno di un confronto per capire cosa poter dire a mia figlia G. È una ragazza molto vispa e vivace, molto portata per l’arte e la matematica. Entro gennaio bisogna formalizzare le iscrizioni, cosa posso dire a G. per aiutarla a trovare la scuola più adatta a lei? Vorrebbe andare all’istituto d’arte ma non disdegna neanche l’idea di un liceo scientifico. Cosa direbbe Lei a sua figlia? |
AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Ottobre 2024
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