Domanda
salve sono la mamma di una ragazza di 16 anni che ha 13 anni gli è stata diagnosticata l'artrite reumaoide cronica.da li la nostra vita e la nostra serenità si è bloccata di colpo,e in più dopo un anno di dolori fisici e medicinali la bimba ha iniziato a perdere i capelli,i primi segnali zona tempie e fronte da capelli lunghi e tanti ad averli corti come se glieli avessero tagliati,all'inizio pensavamo fossero le medicine che prendeva come terapia per la malattia dopo 2 anni abbiamo avuto un'altra botta al cuore era mia figlia che se li strappava e ci è cascato il mondo addosso.ora sono 8 mesi che la portiamo in un centro adolescent i dove una pschiatra e il suo staff si prendono cura di mia figlia e devo dire che emotivamente la stanno aiutando ma non a riuscire a smettere questa assurdità e mia figlia rischia di rimanere pelata in un età già difficile da vivere,essendo al centro delle attenzioni negative degli altri che si accorgono che ha dei problemi e anche nel vedersi esclusa perchè non bella come le altre.la nostra famiglia ha smesso di vivere serena,siamo sempre tristi e giù di morale e non abbiamo trovato nessuno che veramente è riuscito a aiutarci per uscire da questo orrore col nome di tricollomania.ma è possibile non aver trovato un medico onesto e bravo che sia riuscito a ridare speranza a mia figlia e a noi di poter rivivere normalmente a riuscire a fermare questa cosa tremenda,io non riesco più a vivere felice ,guarda mia figlia e mi stringo sempre una mano al cuore non ce la faccio più.e se aspettiamo ancora senza risultati dovrò mandarla in giro pelata?o rinchiuderla in casa? Risposta Gentile Angela, già in altre risposte ho avuto modo di esprimermi sul problema della tricotillomania, che lei ora mi sottopone per sua figlia. Quel che possiamo dire, in linea generale, è che la tendenza a strapparsi i capelli, o altre parti pelose del corpo, è un sintomo che nasce da una situazione soggiacente di angoscia e che si manifesta attraverso questo comportamento autolesivo e automutilante. Le ragioni per cui il sintomo prende questa via possono essere molte: ci può essere una tendenza all’autopunizione, a contrassegnare il corpo con un marchio che è una sorta di lettera scarlatta, oppure la manifestazione di una profezia che si autoavvera: “Pensate che sia brutta? - dice inconsciamente tra sé il soggetto - ecco, sono io stessa che mi deturpo”, o può trattarsi di un’aggressività che si ritorce sulla persona stessa, o ancora di un modo di generare apprensione nelle persona care intorno per avere compensativamente la loro attenzione. I motivi possono essere molti, e il solo modo di disinnescare questo comportamento è entrare nel merito specifico di cosa lo muove in sua figlia, e ci sono sicuramente psicoterapeuti validi in grado di aiutarla, poiché non si tratta solo di un problema medico, come lei sembra suggerire nella sua lettera, ma di un serio problema psicologico di cui va trovato il filo. Con i miei migliori auguri. dott Marco Focchi
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Maggio 2021
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