Leggo in continuazione che le dipendenze patologiche da alcool e sostanze, cosi come gli stili di di vita disadattivi, possono essere trattate e risolti con una terapia fondata sul modello e sulla tecnica del Colloquio motivazionale (Rollnick e MIller, 1980), ma avendo delle conoscenze in ambito psicoanalitico e della psicologia analitica non riesco a comprendere questa enfasi, che tiene conto in modo esclusivo degli aspetti cognitivi e non emotivi, e quindi anche inconsci, della persona. Mi piacerebbe conoscere un suo parere. Grazie.
>Gentile E., spesso accade che alcune forme di psicoterapia vengano indicate come particolarmente indicate per qualche specifico disturbo. In realtà tutti i paradigmi terapeutici si propongono in genere per l’intera gamma dei problemi psicologici e la focalizzazione su alcuni particolari sintomi appartiene piuttosto alle presentazioni pubbliche e servono perché le persone possano riconoscersi e identificarsi in alcune problematiche. Vedere una particolare forma di psicoterapia come mirata a un particolare disturbo parte dal presupposto di considerarla esclusivamente come una tecnica, e credo che nessuna psicoterapia, che implica la relazione con un soggetto, possa essere ridotta a mera tecnica. Sicuramente non la psicoanalisi, che nel trattamento delle dipendenze e degli stili di vita disadattivi mette in gioco tutte le implicazioni inconsce che determinano le scelte di vita del soggetto. Un cordiale saluto Marco Focchi
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Maggio 2021
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