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Sono settimane che mio figlio è chiuso nella sua stanza

21/5/2019

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Buonasera.

Sono il padre di un ragazzo di diciotto anni, molto introverso ma intelligente e con la passione del pianoforte. Sono settimane che mio figlio è chiuso nella sua stanza, non esce più con gli amici e non riesce più studiare.
Mia moglie ha scoperto che chatta con una ragazza inglese con istinti suicidi, di cui lui si è innamorato perdutamente e fa di tutto per confortarla...notte e giorno...
Abbiamo l'impressione che questa ragazza, oltre ad essere perversa, lo stia prendendo in giro.
Cionostante mio figlio è succube.
Giusto un accenno sul contesto familiare: sia io che mia moglie negli anni, essendo anche noi introversi, non abbiamo avuto molte frequentazioni esterne, uscite con amici, ecc.ecc.
Da alcuni anni, con il subentrare della crisi economica, il mio lavoro di rappresentanza mi ha portato ad essere sempre più preoccupato per le sorti della mia famiglia, esternando anche in presenza di mio figlio, le preoccupazioni sempre più forti...Sono stato un padre severo, anche se negli anni sono migliorato tantissimo, con un approccio diverso coi miei due figli (l'altro figlio, sebbene anche lui tendenzialmente introverso, è più spigliato, fidanzato, pratica sport, ecc.).
Mia moglie invece molto apprensiva, ha dedicato tutta se stessa per far sì che i nostri figli si aprissero al mondo (sport, musica, amici).
È da molto che non abbiamo più serenità in famiglia, soprattutto a causa delle nostre condizioni economiche, che negli anni non ci hanno consentito viaggi, vacanze o altro...
Temiamo per la sorte di nostro figlio, isolato da tutti e da tutto...abbiamo cercato di parlargli, di aprirsi, mostrando tutta la nostra disponibilità...È stanco, col viso appassito, gli occhi spenti...
Non sappiamo a chi rivolgerci, non siamo nelle condizioni economiche ideali per affrontare questa situazione e ci appelliamo alla sensibilità di qualcuno che possa darci indicazioni, suggerimenti, consigli sul da farsi...
Spero di avere un aiuto concreto da parte di chi leggerà questa mail.
Ringrazio per l'attenzione e attendo con fiducia una mano tesa...
Cordiali saluti


>Gentile signore,

lei mi descrive una situazione rispetto alla quale accentua in particolare modo il disagio economico derivato dalla crisi di questi ultimi anni. Certamente il benessere o la sua assenza sono fattori importanti nel determinare il nostro umore e la nostra apertura nei confronti del mondo, ma lei sembra farne un fattore di ostacolo per affrontare i disagi psicologici che sono intervenuti nella sua famiglia e che in particolare colpiscono suo figlio. Non credo in realtà che questo sia un ostacolo reale. Ci sono innumerevoli associazioni, sia nel pubblico sia nel privato, che offrono assistenza a costi molto modesti, quando non addirittura gratuitamente. Certo non potranno offrire una disponibilità di tempo pari a quella di un professionista ad hoc, ma possono certamente aiutarla a orientarsi nella complessa situazione che mi descrive. A distanza e senza conoscere suo figlio, qualsiasi consiglio risulterebbe parziale, perché offerto da un angolo visuale molti limitato. Potrei pensare che per suo figlio si tratti di una sindrome hikikomori, cioè di una chiusura e di un isolamento radicale dal mondo circostante, ma detto questo si tratterebbe di capirne le ragioni, e le informazioni che mi dà riguardano piuttosto il modo in cui lei percepisce la situazione. Sia dunque lei a fare il primo passo, cerchi uno di questi centri, senz’altro ce n’è uno anche nella sua città, e cominci a portare lì  le sue questioni. Se le cose cominciano a muoversi a partire da lei, è possibile che anche per suo figlio si muova qualcosa, o che lei riesca a trovare l’angolo giusto per aiutarlo a uscire dalla chiusura in cui si trova. Un suggerimento però le darei: le valutazioni che fa sulla ragazza sono solo congetture, ed è meglio non le esprima con suo figlio, che probabilmente non è pronto o non è disposto a recepirle.
Con i miei migliori auguri

Marco Focchi
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