Salve dottore!
Mi piacerebbe capire di più la filofobia. Cosa la scaturisce ,come si manifesta e se si manifesta solo verso persone per cui proviamo un forte sentimento. ????? E soprattutto l'allontanamento avviene proprio perché si prova amore verso quella persona? ed i sintomi fisici correlati si potrebbero manifestare in presenza di quella stessa persona? spero di essermi spiegata e soprattutto spero in una sua risposta. Cordialità! T.R. >Gentile T.R., la filofobia, ovvero la paura dell’amore, deriva dalle esperienze primarie che nell’infanzia hanno modellato le relazioni, ma soprattutto dal modo in cui il soggetto risponde a queste esperienze. All’origine può esserci il timore dell’abbandono, che porta a una presa di distanza mirata a prevenirlo. Ma un aspetto significativo è che dare se stessi in una relazione d’amore significa presentarsi all’altro come mancante, in stato di povertà. Non dimentichiamo che nel mito platonico riportato nel Simposio Eros, cioè amore, nasce da Penìa, la povertà, e da Poros, che è l’espediente. Ma è Penìa a prendere l'iniziativa, è lei che, visto Poros addormentato nell’ebbrezza su un prato, approfitta della situazione per unirsi a lui. Concedersi all’amore significa presentarsi all’altro nella “povertà”, cioè come mancanti, desideranti, e per alcuni questo stato è inaccettabile, urta contro la barriera del narcisismo, o contro l’angoscia di castrazione, giacché implica una perdita della propria completezza e autosufficienza. Ci sono però anche altre ragioni e altri percorsi mentali che possono portare alla paura dell’amore. La relazione d’amore può essere vista implicare una sorta di imprigionamento. Nella Certosa di Parma Fabrizio del Dongo cede all’amore, dopo mille scorribande, quando è imprigionato nella torre, e dalla finestra vede Clelia, la figlia del generale. Alcuni temono il legame proprio perché lo vedono come una cattura, una limitazione del possibile. Anche in questo caso sullo sfondo sta il timore della perdita: realizzare una possibilità significa perderne altre di potenziali. Come vede a un sintomo si può arrivare per strade molto diverse, e quel che è interessante sul piano terapeutico è seguire la traccia del percorso individuale, che ha sempre peculiarità irriducibili ai casi generali. Cordiali saluti, dott. Marco Focchi
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Maggio 2021
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