...Quindi alla conclusione ho lasciato tutto, ho fatto armi e bagagli e me ne sono andato all'estero, sono rientrata perché credevo di riuscire dimostrare che ce l'avrei fatta, che non era scappare la soluzione. Ma ora sono al punto di partenza, ho dato l'esame di abilitazione, ma continuo a non essere felice e confusa, non so cosa devo fare.Vedo la vita delle persone che ho vicino che va avanti, la mia no, è sempre bloccata allo stesso punto, è come essere un foglio bianco, ma ormai non sono più una bambina. Non so se sono io a essere sbagliata, forse ho troppe aspettative, forse dovrei ridimensionarmi e capire che questa è la mia vita.
Oltretutto non ho mai avuto un ragazzo, quest'estate per la prima volta mi sono innamorata veramente, di un ragazzo fantastico, siamo stati molto vicini, con lui per la prima volta mi sono sentita davvero a mio agio. Ma l'ho fatto scappare, perche' avevo paura di perderlo così sono stata totalmente sincera sui miei sentimenti, il tutto è successo troppo in fretta. Così a distanza di tempo mi trovo a starci ancora male, forse lo avevo idealizzato troppo, non lo so. Penso che il mio problema di fondo sia proprio questo la paura di essere sola, ma il continuare a non riuscire ad uscirne, in passato almeno avevo un progetto qualcosa che mi dava la forza di andare avanti, era come se studiassi per rimandare il problema. Ora sento cadere tutto a pezzi, vorrei ripartire, sento continuamente il giudizio della gente sul fatto che ho una laurea ma non la voglio sfruttare, ma cosa si vuole sfruttare in questo paese, che senso ha studiare? forse ho sbagliato tutto, so che non è tardi, che c'è sempre tempo di cambiare. E' difficile in 3000 parole spiegare cosa ci ha portato a essere quello che si è, io sono abbastanza consapevole di cosa mi far star male, la visione di quello che sono non combacia con la visione degli altri. L'aspettarsi sempre il troppo, il tempo che passa, sarà la paura di crescere? la paura di rimanere da sola? di non trovare lavoro? Cerco di essere positiva, alla fine penso e credo ci sia chi sta peggio di me, ma non sentirsi sereni e contenti, sempre dubbiosi su tutto, non aiuta, devo affrontare questo qualcosa che si è rotto, ma non so da che parte cominciare. Alla fine ho deciso di ripartire, ma sarà la vera soluzione al problema, o sarà uno semplice scappare, ad essere sincera dove ero stavo bene ho vissuto una bella favola, per la prima volta ho sorriso di cuore, ho imparato a contare solo su di me, ma non sono stata abbastanza coraggiosa, così sono tornata e la situazione è precipitata... ed ora cambio sempre idea, ogni giorno, sento il bisogno di metterci un punto. Vorrei vivere come tutte le mie coetanee avere un lavoro, gli amici (che ho) ma da cui non mi sento capita, un ragazzo (che non so se avrò mai). Ed ecco qua brevemente la mia confusione..e la mia paura. Risposta Gentile utente, lei parla di un senso di solitudine radicato in una storia complessa, che sarebbe liquidatorio affrontare in pochi consigli. Le suggerisco la lettura di un testo, di cui le allego il link, che affronta le varie dimensioni del problema, sociali, psicologiche, sanitarie. Dopodiché le suggerirei di vedere uno specialista con cui poter parlare. Un saluto, Dr. Marco Focchi Link al testo
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Maggio 2021
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