Buongiorno Dott. Focchi, sono la mamma di C., le scrivo perché mio figlio è troppo turbato dall’arrivo della nuova sorellina, G. Questa (speravo dolce) notizia ha inficiato anche il suo rendimento a scuola: è diventato irrequieto e una volta sono stata convocata perché aveva spintonato un suo compagno facendolo cadere perché gli aveva preso l’astuccio. Per fortuna l’altro ragazzo non si è fatto nulla di grave. Le maestre mi hanno detto che effettivamente l'evento in questione potrebbe essere collegato a questa "paura del nuovo”, credo dovuta al fatto che possa sentire in qualche modo di poter essere sostituito nel mio cuore, cosa di cui l’ho già rassicurato, per cui è diventato molto più possessivo del normale, anche nei confronti degli oggetti. Speravo passasse ma invece sta solo peggiorando, addirittura la notte: pianti, urla, capricci! Mi vuole sempre con se. Il problema è che sono anche molto stanca, sono all’ottavo mese. Non posso continuare così!
Capisco che l’arrivo di un nuovo membro della famiglia possa all’inizio destabilizzare, ma mi sento impotente.. cosa posso fare per lui? Spero tanto che vedere G. lo addolcirà. Lo spero tanto. La ringrazio Marta. >Gentile Marta, nella consulenza psicologica alle scuole ho visto molto spesso situazioni in cui la nascita di un fratellino o di una sorellina aveva come contraccolpo sintomi che si manifestavano nel contesto scolastico: cali di rendimento difficoltà nei rapporti con i compagni, problemi di comportamento. Per C. di tratta evidentemente di qualcosa di analogo. Quel che in famiglia si può fare è rassicurarlo, aiutarlo a integrare la nuova presenza che ci sarà, fargli sentire la continuità d’affetto che lo lega ai genitori, stemperare le gelosie nascenti. Spesso però tutto questo non basta, perché il bambino sente comunque minacciata la propria posizione di unicità, e con questa sente destabilizzarsi le basi stesse della sua esistenza. Se quindi lei sente di aver già messo in atto tutto quel che poteva per aiutarlo ad affrontare il nuovo frangente e lei stessa, da quel che capisco, è presa da un senso di esasperazione, è importante allora che sia piuttosto lei ad avere un sostegno psicologico, che le permetta di ritrovare la tranquillità necessaria per tenere nella situazione di stress in cui si trova. Questo avrà senz’altro una ricaduta positiva anche su suo figlio. A volte siamo noi adulti ad avere ansie che non percepiamo chiaramente e che si riflettono a specchio sui nostri figli, e il disagio dei figli è un segnale che dobbiamo in questi casi cogliere per aiutare loro aiutando noi. Un cordiale saluto dott. Marco Focchi
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AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Ottobre 2024
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