Salve, ho un bambino di 4 anni che non riesce a staccarsi da me quando lo porto all’asilo. Fa dei pianti infiniti, si aggrappa ai miei vestiti, è proprio disperato. Inizialmente pensavo fosse normale e che nel giro di qualche tempo si sarebbe abituato, ma è passato ormai più di un anno e la situazione praticamente non è cambiata. Ha fatto stare molto male anche a me, perché mi si stringeva il cuore a lasciarlo a scuola in quelle condizioni. La maestra mi ha detto di insistere, di non preoccuparmi perché tanto lì non era solo, ma i suoi pianti sono proprio disperati… Per il resto è un bambino normalissimo, allegro ed anche in ottima salute, si ammala pochissimo rispetto ad altri suoi compagni. Avrò sbagliato qualcosa? Io avevo una mamma oppressiva, mi stava sempre appiccicata (e lo fa anche adesso che sono adulta), per cui ho cercato di crescere mio figlio con più leggerezza, con meno “morbosità”. Eppure…. Sembra uno scherzo del destino, ho fatto di tutto e lui adesso fa queste scene strazianti. Dal punto di vista scientifico ci sono delle questioni genetiche? Oppure cosa ho sbagliato? La ringrazio infinitamente se potrà darmi un consiglio su come affrontare queste mattinate a scuola, una qualche tecnica per far sì che io possa allontanarmi da lui senza queste reazioni. Saluti e la ringrazio,
M.C. >Gentile signora, quando parliamo di questioni emotive non parliamo di tecniche, ma di relazioni umane. Tante volte i problemi possono nascere anche dalla volontà di forzare per la via della tecnica questioni che possono essere trattate solo con attenzione e delicatezza. Se le dicono di insistere, può essere una via, ma quando l'insistenza si fa eccessiva rispetto alla situazione, diventa controproducente, e appare piuttosto come una forzatura. È il caso allora di fare una battuta d'arresto e capire. Naturalmente se, come lei stessa mi dice, ha sentito con sua madre implicazioni che ha avuto la tendenza a compensare con sua figlia, può esserci un rischio di sovracompensazione che le sfugge, e in questo caso lo sguardo esterno di uno specialista può aiutarla nel modo migliore. Dott. Marco Focchi > Commento aggiunto da una utente attraverso la pagina Facebook di Problemi a Scuola: "Durante l inserimento non ti hanno permesso di passare un po' di tempo con lui prima del distacco? La mattina prova a portarlo con anticipo e a sederti un po' accanto a lui a colorare un disegno. Parlagli con dolcezza e digli che farà tante cose belle che tu sarai curiosa di vedere. Ricordagli che il tempo passerà veloce e che vi vedrete prestissimo. Cerca di affiancarlo ad un compagno con il quale sai che sta bene. Il distacco non deve essere traumatico e brusco e le docenti hanno il dovere di aiutarti nel superare questa fase, anche se si sta perpetrando nel tempo. Tuo figlio nel momento del distacco ha il diritto di avere una persona che lo accoglie tra le braccia e consola il suo pianto e il suo dispiacere con comprensione e dolcezza. Non arrenderti". M. C.
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AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Ottobre 2024
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