Buongiorno dott. Focchi, Le scrivo perché sono preoccupata per mia figlia di 15 anni. Mi sembrava molto apatica e l’unica cosa che faceva era passare ore sui social. Ho deciso di iscrivermi sui Instagram per guardare cosa pubblicava e ho visto che nelle storie parla più o meno direttamente di depressione ed ansia. Questo crea problemi anche a scuola, va a letto tardi dorme poche ore e la mattina è come uno zombie. Rispetto all’anno scorso i voti sono peggiorati tantissimo. Cosa mi consiglia di fare? Quando cerco di parlarle lei mi risponde che non capisco e si chiude in se stessa.
Ha senso consultare uno specialista? E come faccio a convincerla, non posso mica trascinarla di peso. Non credo di essere in grado di affrontare questa situazione da sola. Sono molto preoccupata. La ringrazio molto per la sua attenzione e gentilezza. A. >Gentile A., la sua lettera va diretta all'essenziale, e ci sono tuttavia alcune domande in un caso simile che è importante porsi. Prima di tutto: quanto tempo sua figlia passa sui social? Lei dice che ci sta alcune ora, ma con gli adolescenti oggi questo succede frequentemente, senza che necessariamente ciò implichi una dipendenza o una sindrome di chiusura. Lei si è poi iscritta ad Instagram per vedere i suoi post: aveva provato prima a parlarle? I post sono generalmente rivolti ad un pubblico supposto di coetanei, e riflettono solo in parte i pensieri più profondi dell’adolescente che li pubblica. Spesso il loro stile rende semplicemente omaggio al linguaggio della “tribù”. Il modo migliore per conoscere i problemi di sua figlia non è guardare i suoi post, ma parlarle, aiutarla ad aprirsi e, se è il caso, suggerirle che uno specialista può essere in grado di aiutarla più di quanto possa fare lei. Essendo la madre lei ha infatti un coinvolgimento emotivo che impedisce una visione oggettiva, esterna. Lei stessa può eventualmente trovare giovamento nell'aiuto di un professionista se le sembra di avere difficoltà a parlare con sua figlia. Ci sono canali che occorre riaprire, e ai capi dei quali forse, da una parte come dall'altra, si verifica una difficoltà a comunicare. Un cordiale saluto Marco Focchi
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AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Ottobre 2024
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