Gentile dottore, le scrivo perché sono preoccupato per mia figlia. Mia figlia fa la terza elementare è ha un andamento altalenante, è sempre andata così fin dal primo anno di elementare. E' come se alcuni concetti, cose che sapeva, li dimenticasse. Ad esempio nei problemi di matematica, certe formule, certi procedimenti non riesce ad applicarli nuovamente; non mantiene la concentrazione si distrae, si lamenta. I compiti sono un vero dramma. A volte dimentica i quaderni a scuola, non ha cura del materiale scolastico, i quaderni sono disordinati. Mi chiedo cosa poter fare per aiutarla, tante volte perdo la pazienza per la sua disattenzione, nel ripeterle sempre le stesse cose. Mi chiedo se sono io che pretendo troppo, abituato allo stile che ho vissuto quando andavo a scuola o se sia piuttosto lei che non ci arriva, che ha una vera carenza, che non può colmare. Mi chiedo il senso di questo suo comportamento, perché nonostante gli sforzi le cose non migliorano. Sua madre, mia moglie è straniera e lei per prima non parla bene l'italiano, ha avuto un'istruzione scarsa per via della sua storia di vita. Abbiamo scelto per nostra figlia una delle migliori scuole per lei, in modo che potesse avere una buona istruzione, essere ben seguita, fanno inglese e anche musica, è un istituto privato, eppure nonostante ciò la bambina è indietro rispetto agli altri. Come possiamo recuperare questo suo ritardo o dovremmo piuttosto rassegnarci? Grazie
L.T. > Risposta: La rassegnazione non è mai una buona risposta, soprattutto quando si tratta di bambini e in età cosi verde. La disattenzione, che lei segnala, va presa in considerazione. Se un bambino è disattento rispetto alle cose di cui dovrebbe occuparsi, è perché in realtà è attento ad altro, perché la sua attenzione è assorbita interiormente da qualcosa che non sappiamo, e che lo distoglie dai suoi compiti. Non basta quindi offrirgli le migliori possibilità e le migliori scuole, occorre capire se c’è qualche pensiero che lo distoglie dalla realtà, se è traversato da qualche conflitto interiore o semplicemente da qualche preoccupazione che assorbe tutta le sue energie. È necessario quindi, in primo luogo, ascoltarlo, e ascoltarlo in quel che non dice, o perché non è in grado lui stesso di riconoscere il problema, o perché non ne è neppure consapevole. Quel che può apparire come un ritardo allora può rivelare una più fine sensibilità, e risorse che semplicemente non erano riconosciute. Non si tratta di correre di più, ma di trovare la direzione giusta. Dott. Marco Focchi
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Ottobre 2024
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