Gentile dott. Focchi, sono L., sono un po’ preoccupato perché in questi giorni mia figlia dovrebbe scegliere la scuola superiore e non ha idea di dove vorrebbe andare. Fortunatamente è brava abbastanza in tutte le materie, ma non ha qualcosa che sente “suo”. È giusto secondo Lei indirizzarla verso un Liceo, rimandando la decisione di cosa fare nella vita con l’università? Con l’approfondirsi degli studi magari riuscirà ad avere le idee più chiare! Almeno, questo è quello che mi dico io…
Lei come la pensa? La ringrazio. L. >Gentile L., a volte ai ragazzi sembra di non sapere bene cosa desiderano fare perché, in un certo senso, “non si conoscono”. È tuttavia possibile aiutarli. Lei, che ha vissuto con sua figlia, avrà notato qualche particolare inclinazione, qualche svago preferito, qualche lettura, qualche spettacolo seguito con maggior fervore di altri. Sono piccoli indizi, ma servono. Se lei riesce a farli emergere e a parlarne con sua figlia, il dialogo può aiutarla a vedere in se stessa quel che da sola non riesce a vedere. Non si tratta di indirizzarla, meno ancora di imporle una via, semplicemente di essere “maieutici”, come direbbe Socrate, di farle partorire il segreto della sua mente ignoto a lei stessa. Marco Focchi
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Ottobre 2024
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