Buongiorno Dottore, Le scrivo a causa di mio figlio, è piccolo ha 7 anni ma ci sta dando parecchi problemi a scuola. Le maestre ci hanno convocato più volte, io e mio marito, perché disturba continuamente durante la lezione, lancia le cose addosso ai compagni, si butta giù dalla sedia. Di continuo. Una volta mi è stato riferito dalle maestre che, dopo avergli intimato per l’ennesima volta di stare fermo al suo posto, è stato sì fermo ma si è fatto la pipì addosso. La cosa strana è che a casa è invece molto tranquillo e quando gli faccio domande in merito a ciò che mi dicono dalla scuola lui nega di aver fatto qualcosa di sbagliato. E anche io ho quasi l’impressione che siano come due persone diverse. Ho anche pensato che a scuola potesse esprimere una sua agitazione o comunque qualcosa che a casa gli viene impedito, ma sinceramente mi sembra che siamo piuttosto permissivi con lui e non mi pare abbia delle questioni con noi. Non lo so, io e mio marito siamo un po’ smarriti. Dalla scuola ci hanno invitato a portarlo al servizio di neuropsichiatria infantile, ma non l’abbiamo ancora portato perché la cosa mi spaventa molto, più a me che a mio marito. Avevo letto da qualche parte che danno farmaci anche ai bambini piccoli, per problemi di comportamento, e l’idea che ciò possa succedere o stia succedendo a mio figlio mi sembra un incubo.
Lei che consiglio mi può dare, devo fargli fare questi test o cos’altro? Grazie mille per la disponibilità, cordiali saluti, E.G. >Gentile signora, non deve stupirla che il bambino abbia un comportamento diverso a casa e a scuola, e che le sembri di non riconoscere suo figlio nei racconti che ne fanno le insegnanti. Il bambino si trova in relazioni diverse, con persone che rispondono in modo diverso che i genitori ai suoi modi d'agire, e quindi è, in un certo senso, diverso lui stesso. Lei dice che siete permissivi a casa. Probabilmente a scuola non potrà trovarsi nelle stesse condizioni di libertà che a casa, e questo in parte spiega il suo disagio, che si esprime con la condotta che mi descrive. Può trattarsi a volte di un periodo di adattamento, ma a 7 anni suppongo sia in seconda, e quindi dovrebbe avere già superato questa fase. Mi sembra infatti significativo che di fronte a un’intimazione più severa da parte delle maestre si sia fatto pipì addosso. Anche se il fatto è episodico è tuttavia espressivo. I fenomeni di enuresi sono una risposta infantile tipica al senso di costrizione. Un bambino che sente di non avere altri spazi demarca così, se possiamo dire, il proprio territorio. Il consiglio che posso darle è di accompagnare il bambino da uno psicoterapeuta infantile che possa fare un quadro preciso della situazione e, se è il caso intervenire con un sostegno che può estendersi anche alla famiglia. Bisognerebbe infatti valutare quel che dice a proposito del vostro permissivismo: può essere infatti che il bambino proprio per questo non trovi sponda di contenimento e reagisca come può, e nel modo da lei descritto, dove l’iperagitazione può essere semplicemente l’espressione di un ansia profonda. Dott. Marco Focchi
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Ottobre 2024
|