Buongiorno Dottore, io e mio marito ci chiediamo cosa abbiamo sbagliato nell'educazione di nostro figlio, che ora ha 13 anni, il problema riguarda il fatto che non ha alcun interesse per lo studio e addirittura dice che non vuole fare le superiori. Noi ci troviamo nella situazione di doverlo obbligare a studiare, anche se mi rendo conto che senza un autentico desiderio di farlo sarà un percorso molto difficile. Ci sembra molto strano che stia andando in questo modo, perché sia io che mio marito siamo sempre state persone curiose e con un insaziabile desiderio di sapere e di conoscere. Siamo entrambi laureati. Probabilmente davamo per scontato che anche nostro figlio ereditasse questa nostra caratteristica. Invece pare proprio di no. Con questo non voglio dire che io, per esempio, avessi sempre voglia di andare a scuola e di studiare, ma so per certo che dentro me aspiravo ad avere una buona educazione ed avanzare il più possibile negli studi, anche sapendo che mi sarebbe costata della fatica. Chiaramente forzare qualcosa e sperare che sia "autentico" è un paradosso, per cui non sappiamo proprio come muoverci. Che consiglio ci può dare? Ci sarebbe veramente molto utile.
Un cordiale saluto e grazie mille, B.S. >Gentile signora, perché un consiglio la possa orientare in modo sensato ci sono molte domande da porre: com’è l’atmosfera in casa? Come sono i rapporti tra lei e suo marito? Come sono i rapporti tra voi e vostro figlio? Avete cercato di interessare vostro figlio alle materie che vi appassionano? Che tipo di dialogo avete stabilito con lui? La curiosità, il desiderio di sapere, la vocazione allo studio non sono una qualità ereditaria, che si trasmetta per via genetica, ma sono frutto di un tessuto relazionale che può essere creato oppure no. Se come mi dice, avete dato per scontato che vostro figlio ereditasse le vostre caratteristiche, forse avete posto meno attenzione al lavoro necessario a coltivare determinate inclinazioni in vostro figlio, nella convinzione che queste sarebbero maturate spontaneamente. Se questo è il caso, probabilmente non è ancora troppo tardi, e un’attenzione in questo senso potrebbe favorire la nascita in lui di quella curiosità di cui lamentate l’assenza. Un saluto cordiale, dott. Marco Focchi
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Ottobre 2024
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