Buongiorno dott. Focchi, sono E., ho due figli piccoli (8 e 12 anni) che in questo periodo sono a casa, per ovvie ragioni, con me. C’è la didattica online ma non è la stessa cosa: si distraggono, fanno difficoltà a concentrarsi e onestamente spesso abbiamo anche problemi di connessione. Forse la difficoltà più grossa che sto affrontando è dare un ritmo alla giornata, imporre dei tempi da rispettare, ai miei figli. Questa situazione che stiamo vivendo ha destabilizzato in primis me e la mia vita e forse non riesco a chiedere, come vorrei, ai miei figli qualcosa che anche io non riesco a trovare sempre. Ma so che dovrei farlo.
Ha qualche consiglio da darmi? La ringrazio sentitamente E. >>Gentile E, quel che dice è giusto. In questo momento di reclusione per tutti è assolutamente importante darsi dei ritmi che scandiscano la giornata e non subire passivamente il trascorrere del tempo. Ciascuno ha delle attività preferenziali. Quali sono le sue? Si tratta di costruire la giornata alternando momenti di svago (ciascuno ha i suoi: libri, film, musica, televisione, giochi ecc.) con momenti di lavoro o, se in pausa, di progettazione lavorativa. Solo se noi adulti diamo l’esempio di una buona organizzazione del tempo possiamo contare sul fatto che questo si rifletta sui figli. I quali, per altro, vanno aiutati ad adattarsi a una modalità d’insegnamento peril momento inedita, ma che possiamo immaginare possa rendere un posto sempre maggiore nella nostra vita futura. Negli quindi approfittare di queso momento di vita tra parentesi per entrare nelle prospettive di un lavoro, una modalità di studio, un mondo che avranno caratteristiche diverse e rispetto alle quali è bene non farsi trovare impreparati. Un cordiale saluto Marco Focchi
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Ottobre 2024
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