Maria ha sessantasette anni quando viene da me per il primo colloquio. Il problema che l’ha portata a chiedere l’aiuto di una psicologa è singolare. Non è facile farla aprire, perché è molto timida e si inceppa spesso nello spiegarmi cosa la preoccupa. Succede che la domenica, quando si trova a pranzo a casa della sorella maggiore con gli altri fratelli, i suoi figli e i nipoti, il suo ruolo è quello di aiutare a preparare le pietanze, servire tutti gli altri a tavola, sparecchiare e mettere in ordine la casa quando la giornata volge al termine. “Spesso non digerisco neppure”, mi dice. Si sente umiliata e vorrebbe sottrarsi a quest’obbligo, ma non riesce a farlo. Nel corso dei colloqui successivi, raccolgo gli elementi necessari a inquadrare la situazione. I genitori di Maria, nati in un piccolo paese friulano, erano venuti a Milano per cercare un lavoro che consentisse loro di mantenere i tre figli già nati. A Milano nascono poi Maria e altri due figli. Maria si trova quindi a essere la figlia di mezzo, che i più grandi non considerano molto e che bada ai più piccoli per dare una mano alla madre. Frequenta la scuola fino alla terza media, poi resta a casa ad accudire i fratelli e, ad appena diciassette anni, comincia a lavorare in fabbrica. A vent’anni lascia il lavoro e si sposa con un uomo che la abbandonerà con i tre figli maschi qualche anno dopo. “Avevo voglia di uscire di casa”, ricorda, “l’ho sposato anche se sapevo che non era adatto a me”. Così, torna nella casa d’origine, dove saranno sua madre e le sorelle nubili di Maria ad allevare i suoi figli, mentre lei riprende a lavorare in fabbrica per mantenerli e, più tardi, a stirare di notte per farli studiare all’università. Le sorelle di Maria seguono i ragazzi con dedizione e affetto. Si stabilisce un patto implicito in cui Maria, sentendosi in obbligo con loro, ricambia la domenica facendo i mestieri e stirando per tutti; il patto, sebbene i figli siano adulti e autonomi, continua silenziosamente a essere ribadito ogni domenica. In una fase avanzata della terapia, Maria, che ha acquisito più sicurezza e consapevolezza, fa l’unico sogno della sua vita che ricordi al risveglio. L’interpretazione porta a vedere la rabbia intensa che Maria prova, pur non riconoscendola manifestamente, non solo per suo ruolo di Cenerentola, ma anche per il legame profondo e spontaneo che i suoi figli hanno con le sorelle. Nel sogno la rabbia è rappresentata da un uragano che rade a terra un intero paese: Maria teme che la sua aggressività venga fuori distruggendo i rapporti familiari e cerca di controllarla. Dalla seduta successiva, la leggera balbuzie di Maria scompare per sempre. Continuiamo a lavorare, tornando sui temi dell’autostima e della rabbia a lungo repressa e collegandoli alle dinamiche che connotano le relazioni familiari e quelle amicali, spesso nodose, di Maria. Finalmente Maria decide di parlare ai figli e alle sorelle. Non è mai troppo tardi, potremmo dire, per cambiare qualcosa di sé se si ha motivazione e flessibilità.
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Problemi di coppiaLa coppia contemporanea ha un desiderio legittimo: stare bene insieme.
I cambiamenti culturali, sociali ed economici degli ultimi decenni hanno inciso profondamente sulle aspettative e sugli obiettivi dello stare in coppia. Se in un passato ancora vicino l'essere coppia si sovrapponeva quasi completamente all'essere famiglia, oggi la coppia è qualcosa di unico e diverso, ci siano o meno dei figli. > Continua a leggere Dott.ssa Alessandra MilesiPsicologa clinica, esercita a Milano, dove riceve in viale Gran Sasso 28,
Email: [email protected] È iscritta all'Ordine degli psicologi della Lombardia, n. 5451. La pratica clinica è il cuore della sua attività, che si rivolge a individui, coppie e famiglie, con cui ha maturato una lunga e articolata esperienza. L'idea centrale del suo lavoro è quella di offrire percorsi personalizzati, in grado di rispondere alla varietà e alla particolarità delle problematiche contemporanee. Ha preso parte a diversi progetti di ricerca, ed è autrice e coautrice di articoli pubblicati su riviste italiane e straniere. Ha inoltre lavorato nell'ambito del Servizio pubblico, svolgendo attività di formazione e supervisione. > Leggi il profilo completo |