Buongiorno Dott. Focchi,
sono la mamma di un bambino di 7 anni che ha sempre avuto un temperamento molto sensibile. Negli ultimi mesi, ho notato che ha difficoltà a gestire le sue emozioni, in particolare quando si trova di fronte a situazioni frustranti o inaspettate. Ad esempio, se un gioco non va come previsto o se qualcosa non funziona immediatamente, lui esplode in rabbia o scoppia in un pianto inconsolabile. Ho cercato di parlare con lui e di aiutarlo a capire cosa prova, ma sembra incapace di esprimere a parole quello che sente. Questa situazione sta creando disagio sia a casa che a scuola, dove gli insegnanti mi hanno riferito che fa fatica a concentrarsi dopo questi episodi emotivi. Temo che queste difficoltà possano avere ripercussioni sul suo sviluppo sociale e scolastico. Come posso aiutarlo a riconoscere e gestire meglio le sue emozioni? Ho paura di fargli fare qualche test per il timore che poi gli venga appiccicata addosso una qualche etichetta che lo farà essere per sempre diverso dagli altri. Grazie mille per il suo prezioso aiuto, E.V. > Gentile E.V. Lei afferma di aver parlato con il suo bambino e di averlo trovato incapace di esprimere quel che sente. Direi che questo non ci sorprende: se un bambino è costretto a esprimere le proprie difficoltà con degli scoppi di rabbia o di pianto è proprio perché qualcosa preme in lui che non trova sfogo nelle parole, e prende la via breve del passaggio all’atto. Ci sono però molti modi di parlare con i bambini. Il gioco è uno di questi, e forse il più fondamentale. Saprà forse che una pioniera della psicoanalisi come Melanie Klein faceva parlare i bambini attrezzando una stanza di giochi e partecipando, interagendo con loro. Nei giochi il bambino esprime in modo simbolico i suoi conflitti. Naturalmente è molto difficile usare lo stesso metodo per un genitore, semplicemente perché il genitore è parte in causa. Se non riesce allora a trovare un bandolo per gli scoppi di rabbia di suo figlio, forse allora uno sguardo esterno, non coinvolto nelle stesse passioni, è quel che può essere in grado di aiutarla. Un cordiale saluto Marco Focchi
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Settembre 2024
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