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Buongiorno Dott. Focchi,
sono il papà di una bambina di 8 anni che da qualche tempo è diventata molto silenziosa. A scuola le maestre dicono che è bravissima e che sa stare con i compagni, ma durante il tempo a casa gioca sempre da sola e sembra triste, non vuole raccontare nulla di ciò che succede a scuola e non ci dice perché non vuole parlare con noi. È figlia unica, e noi abbiamo sempre cercato di dedicarle del tempo esclusivo, per stare con lei e giocare insieme. Quando le chiedo se è successo qualcosa o se ha litigato con qualcuno, si chiude ancora di più. Come posso capire quale disagio sta vivendo e come posso aiutarla ad aprirsi? La ringrazio. Filippo. >Gentile Filippo, la situazione che descrive è comprensibile e la sua preoccupazione è del tutto legittima. Il cambiamento nel comportamento di sua figlia merita attenzione, ma è importante approcciarlo con delicatezza. Prima di tutto è positivo che a scuola non sembrino esserci problemi evidenti - questo suggerisce che ha ancora le risorse per funzionare bene nel contesto sociale e scolastico. Il fatto che si ritiri principalmente a casa può indicare che la sente come il luogo “sicuro” dove può permettersi di mostrare il suo stato emotivo. A otto anni, i bambini attraversano spesso momenti di crescita emotiva complessi. Potrebbero esserci cambiamenti interni legati allo sviluppo, piccole dinamiche sociali a scuola di cui non è ancora pronta a parlare, o semplicemente un bisogno di maggiore spazio interiore. Le suggerirei di evitare domande dirette come “cosa è successo?” che possono farla sentire sotto pressione. Provi invece a offrire la sua presenza senza aspettative: le stia vicino mentre disegna o gioca, senza necessariamente parlare. Provi a proporre attività insieme che non richiedano conversazione: cucinare, fare puzzle, ascoltare musica Rispetti i suoi tempi: spesso i bambini si aprono quando si sentono meno osservati Se questo periodo di silenzio dovesse prolungarsi oltre qualche settimana o se notasse altri segnali di malessere (disturbi del sonno, perdita di appetito, rifiuto delle attività che prima amava), potrebbe essere utile consultare uno psicologo. Ricordi che a volte i bambini hanno bisogno di elaborare le loro emozioni in solitudine prima di riuscire a condividerle. Un saluto cordiale Marco Focchi
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AutoreMarco Focchi riceve in Archivi
Agosto 2025
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