![]() DOVUNQUE ALTROVE I topoi freudiani e il problema del soggetto nel pensiero psicanalitico Amelia Barbui e Marco Focchi Capitolo decimo IL LINGUAGGIO COME CONDIZIONE DELLA CREAZIONE Il capitolo dell‘influenza che Darwin esercitò su Freud è naturalmente molto ampio. L‘evoluzionismo non era soltanto il clima di pensiero dell‘Ottocento e la cultura dominante del tempo. Alcuni suoi princìpi costituirono anche il punto d‘appoggio su cui Freud fece leva per risolvere quesiti peculiari alla teoria psicanalitica. Primo tra questi fu il problema dell‘etiologia delle nevrosi che, dopo l‘abbandono della teoria della seduzione, era sempre rimasta divisa tra fattore costituzionale ed esperienze individuali. All‘origine delle nevrosi c‘era, secondo Freud, una concorrenza di cause, che chiamava serie complementari, dove il fattore costituzionale restava il più oscuro e il meno esplorabile. Dopo aver a lungo discusso il problema della realtà della scena primaria nel caso dell‘uomo dei lupi, Freud giunse alla conclusione, resa esplicita nell‘Introduzione alla psicanalisi, che la realtà psichica ha una propria struttura, diversa dalla realtà materiale, e riconducibile alle fantasie. Attraverso la regressione libidica le fantasie assumono un valore etiologico specifico senza che debbano necessariamente corrispondere a eventi effettivamente verificatisi nella realtà materiale.
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Aprile 2025
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